Cultura

Roma: in diecimila ieri alla marcia della pace

Oltre diecimila persone, a Roma, alla marcia promossa dalla Comunità di Sant'Egidio

di Redazione

Oltre diecimila persone, a Roma, precedendo il risveglio della città dopo l’addio al vecchio anno e il saluto al nuovo, hanno riempito dalle dieci in poi Piazza della Chiesa Nuova e poi Corso Vittorio, Via della Conciliazione, per essere alle 12 all’Angelus del Papa in Piazza San Pietro e dire un no solenne alla guerra, a tutte le guerre. L’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio è stata raccolta da molte organizzazioni cattoliche, da beati i costruttori di Pace a numerose congregazioni religiose, molti romani e gente comune che ha dato vita a un corteo superiore a ogni aspettativa, il primo giorno dell’anno. Un corteo arcobaleno sotto la scritta “Pace in tutte le terre”, punteggiato da centinaia di cartelli in cui sono state evocate le 39 guerre ancora in corso in tutto il mondo e la parola pace camminava in venti lingue diverse. Alcune centinaia di bambini precedavano lo striscione principale e ben visibili erano tantissimi immigrati, testimoni diretti di molti teatri di guerra. “C’è da chiedersi se la guerra, con le attuali capacità distruttive, sia ancora da considerarsi uno strumento adeguato nell’arsenale delle risposte alle crisi internazionali e alla sfida del terrorismo. O se non sia un mezzo sproporzionatamente distruttivo, le cui conseguenze rischiano sempre di andare al di là delle intenzioni, delle capacità di controllo, e delle violazioni del diritto internazionale che si vogliono perseguire”. E’ questo il senso di una marcia che non raccoglieva i pacifisti ad oltranza, ma un popolo variegato, non riconducibile ad appartenenze politiche di schieramento, e che la Comunità di Sant’Egidio è riuscita a radunare oltre che a Roma, simultaneamente, in oltre 100 città del mondo, in Italia e altri 42 paesi, alcuni dei quali attraversati da conflitti sanguinosi, dal Congo e dalla Costa d’Avorio, al Ruanda.


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