Volontariato

Roma. I sindaci contro la povert

Aperto sabato scorso da Veltroni, il "Glocal Forum" si chiuderà lunedì. Vi partecipa anche Peres. Ma vi sono state dure contestazioni "no global"

di Ettore Colombo

“Stiamo costituendo un organismo che vuole contare sulla scena mondiale”. E’ un Veltroni raggiante quello che apre il primo Glocal Forum, la conferenza internazionale delle amministrazioni locali che proseguirà fino a lunedì in Campidoglio. Sono 20 i sindaci riuniti nella Capitale da Veltroni e da Uri Savir, presidente del Glocal Forum e negoziatore israeliano a Oslo. Provengono dalle più importanti città del mondo, da Washington a Sarajevo, da Barcellona a Madrid, da Atene a Kigali fino a Milano, Mosca e Amsterdam, e sono a Roma per dire no alla globalizzazione selvaggia e lanciare un messaggio di pace a tutti i popoli del pianeta. In cantiere, la costruzione di una rete internazionale che diventi un vero e proprio organismo internazionale delle autonomie locali e che aiuti la crescita dei paesi poveri. Intorno al Campidoglio la sorvegianza delle forze dell’ordine era strettissima. L’intero colle capitolino era blindato fin dalle pendici: la piazza era transennata per l’annunciata manifestazione dei no global contro la presenza dei rappresentanti della Banca Mondiale. La protesta è arrivata anche dentro la sala della Protomoteca dove erano riuniti i sindaci. Una delegazione, della quale facevano parte anche il deputato verde Paolo Cento e il capogruppo di Rifondazione alla Pisana Salvatore Bonadonna, ha ottenuto di poter parlare. “Oggi il Campidoglio è divenentato una zona rossa – ha attaccato Fabio Galati, consigliere del X Municipio – eravamo venuti per dare il nostro contributo, ma non ci è stato permesso. Il nostro allora è un atto di dissenso”. “La vostra presenza qui è proprio il segno di qualcosa che in altre sedi, dove mi ricordo reazioni ben più dure, non vi è stato riconosciuto”, ha risposto Vletroni. Poco prima, quando aveva appena preso la parola James Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale, anche il consigliere di Rifondazione Nunzio D’Erme aveva protestato gridando slogan ed era stato immediatamente bloccato dalla polizia e allontanato dalla Protomoteca. “Se non ci sono proteste nei luoghi dove vado, mi sembra quasi di non essere il benvenuto”, aveva commentato con una battuta lo stesso Wolfensohn che ha aggiunto: “La povertà non si combatte da Washington”, sostenendo la necessità di un’azione che parta dal basso. Roma, intanto, attende di sapere se sarà la sede della conferenza di pace per il Medioriente, ma già oggi rappresenta un importante crocevia della diplomazia internazionale. A Roma, oltre alle delegazioni delle città, è giunto anche Shimon Peres, il ministro degli Esteri israeliano, che incontrerà Veltroni e che ha partecipato al concerto in programma al Colosseo, luogo storico che per la prima volta nella sua storia si aprirà alla musica. Un evento unico, quello di sabato sera, e non soltanto per la qualità degli artisti invitati, tra i quali Kahled, Noah e Ray Charles. Il valore di questo concerto sarà soprattutto simbolico: sia dal palco, dove canteranno artisti anche di paesi in guerra fra loro, che dalle tribune, dove delegazioni israeliane e palesitnei di alto livello si stringeranno la mano, sarà lanciato un messaggio di pace rivolto a tutti i popoli del mondo, ma con un occhio particolare al Medioriente.


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