Cultura

Roma: gli angeli vestono Bolivia

Una iniziativa dell'L’Istituto Europeo di Design di Roma - oggi alle 17.30 Auditorum Parco della Musica, sala B

di Gabriella Meroni

L?Istituto Europeo di Design di Roma si fa portavoce e promotore dello sviluppo e dell?incontro tra le culture del mondo, attraverso un progetto di cooperazione culturale e progettuale che riflette la natura internazionale dell?Istituto e il proprio interesse verso gli aspetti sociali: in questo caso tra l?Italia e la Bolivia. Il Direttore scientifico dello IED di Roma Francesco Schianchi, con la collaborazione di Marina Zatta e Valentina Faiella, docenti di IED Moda Lab, ha sviluppato in Bolivia un percorso formativo con 250 responsabili delle micro imprese del settore tessile, che hanno accettato la sfida di trasformare i loro lavori in prodotti etnici per affrontare la domanda del mercato globale. Il progetto si è sviluppato lungo un percorso di riflessione e di confronto culturale che ha portato tutti i partecipanti a definire le parole-chiave attraverso le quali poter presentare, appunto, l?immagine della nuova Bolivia: colore, magia, meticciato e simbologia. Queste parole chiave sono state il ?principio ispiratore? e il filo conduttore nella realizzazione di un total look e di accessori presentati poi in una sfilata che si è svolta a La Paz il 16 Gennaio 2007. L?ultimo giorno di Alta Roma, il 30 Gennaio, sfileranno 40 abiti all?Auditorium, una selezione di un centinaio di capi protagonisti dell?evento del 16 gennaio scorso: sintesi creativa di una nuova Bolivia del settore tessile. Una sfilata all?insegna dell?altura, dell?etnicità, della creatività, della magia, dei suoni e dei colori. La Bolivia è un paese andino: i capi che sfilano sono stati realizzati da artigiani e piccoli imprenditori che vivono abitualmente ad El Alto e la Paz, la capitale più alta del mondo, 3.680 mt: confrontarsi con l?altura, oltre ai problemi di adattamento fisico, significa anche avere sguardi sulla natura, e sulle atmosfere, che si traducono in alchimie cromatiche ma che esprimono anche una profonda ?tristezza? interiore. Confrontarsi con gli artigiani e i disegnatori di La Paz e di El Alto significa entrare in contatto con una cultura profonda dai legami ancestrali dell?uomo alla Madre Terra, al territorio, alle tradizioni, alla storia delle diverse civiltà e popoli. Tutto ciò compone e rende ?ricca? la Bolivia, il paese più povero dell?America Latina. La sfilata all?Auditorium vuole essere una sorta di ponte per esprimere questo mondo complesso in modo discreto, quasi sottovoce, come se i vari artigiani avessero avuto paura di osare oltre la quotidianità, oltre la vestibilità e la piacevolezza estetica: una collezione realistica e, nel contempo, espressione della timidezza che connota molti abitanti dell?altopiano. Ne è emersa una collezione variegata e spettacolare: la dimostrazione di come si possa partire dalle proprie radici per andare oltre, confrontarsi con la contemporaneità e la dimensione emozionale della moda. Si tratta del primo passo di un lungo cammino sulla via della consapevolezza, per molti artigiani e piccoli imprenditori boliviani, che è necessario affiancare ai prodotti tradizionali, fatti di materie, forme e simbologie già conosciute, creazioni etniche capaci di parlare di Bolivia, delle sue radici e dei suoi sguardi, ai consumatori del mondo, a chi vuole entrare in contatto con la magia di capi naturali, veri, sinceri: per ?gli angeli? del mondo.


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