Welfare

Roma: due parlamentari Ds visitano il carcere

Rebibbia ha aperto le porte agli onorevoli Finocchiaro e Carboni che hanno ascoltato le richieste dei detenuti.

di Redazione

Pochi giorni dopo l?approvazione definitiva del cosiddetto indultino, due autorevoli esponenti dei Democratici di Sinistra, l?On. Finocchiaro e l?On. Carboni, hanno visitato oggi i carceri di Rebibbia nuovo complesso e Rebibbia penale. I due Parlamentari erano accompagnati da Lillo Di Mauro, presidente della consulta cittadina sui problemi penitenziari, e da Antonio Castro, l?ex detenuto (oggi scrittore) dell?Associazione Culturale di detenuti Papillon, la più grande e la più attiva associazione presente ormai in 41 istituti penitenziari d?Italia. Durante la loro visita hanno tra l?altro incontrato i detenuti dei reparti G11 e G6 (l?isolamento dove vengono ?posteggiati? i nuovi arrestati) e si sono soffermati a discutere con altri detenuti nella biblioteca Papillon del carcere. Da tutti è stata espressa un?evidente insoddisfazione per la reale portata dell?indultino, che secondo i detenuti romani è una sorta di sovrapposizione in negativo al cosiddetto ?affidamento in prova ai servizi sociali?, la Legge che già da tempo prevede la possibilità di ?affidamento all?esterno? per gli ultimi tre anni di pena ( e degli ultimi 4 per i detenuti tossicodipendenti). Una delle paure dei detenuti è che ora molti Magistrati di sorveglianza ridurranno ancora di più le già scarse concessioni dell?affidamento in prova ai servizi sociali, sostituendolo con le poche concessioni del cosiddetto indultino, poiché questo gli permetterebbe di stabilire un quotidiano controllo di polizia per 5 anni sulla vita esterna dell?ex detenuto. E francamente sinora nessuno è riuscito a spiegare ai detenuti la ragione per la quale dovrebbero chiedere l?applicazione del cosiddetto indultino e non quella della Legge che già da anni prevede appunto l?affidamento in prova ai servizi sociali per gli ultimi tre anni di pena(e quattro per i tossicodipendenti). Anche queste considerazioni sono alla base delle richieste che i detenuti della papillon hanno avanzato ai due Parlamentari: -) Una conferenza nazionale organizzata dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato che verifichi gli ostacoli (più volte rilevati anche dai Parlamentari dei vari partiti durante le visite negli istituti penitenziari) che impediscono un?applicazione integrale ed uniforme della Legge Gozzini su tutto il territorio nazionale, così da garantire che ovunque siano realmente rispettati la lettera e lo spirito di quella Legge. -) Una proposta di Legge che permetta, senza ulteriori aggravi per le casse pubbliche, di aumentare le possibilità occupazionali per detenuti ed ex detenuti. A settembre la Papillon incontrerà i gruppi parlamentari per discutere nel concreto le sue proposte. -) Una proposta di Legge per l?inserimento di un nuovo articolo dell?Ordinamento Penitenziario che -pur salvaguardando il carattere individuale del cosiddetto ?programma trattamentale?- riconosca il diritto dei Cittadini detenuti di associarsi per rappresentare in forma collettiva le proprie istanze generali nei confronti delle varie Istituzioni locali e nazionali (dal Municipio alla Regione, dal Ministero di Giustizia alle Commissioni parlamentari).


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