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Roma: Acli, futuro sindaco crei un’anagrafe delle fragilità sociali
La presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì scrive al futuro primo cittadino della capitale chiedendo di valorizzare le politiche sociali e rendere la città capofila dell'accoglienza. Ma anche di creare un «albo cittadino delle buone pratiche sociali, un'anagrafe delle fragilità sociali e un'alleanza per il lavoro decente»
"Sappiamo che governare una città complessa come Roma non è affatto semplice, i problemi più "astratti", come la progressiva perdita di fiducia nelle istituzioni e l'allontanamento dei cittadini dalla politica, si combinano con la concretezza dei tanti piccoli e grandi drammi quotidiani: dalle buche che rendono le nostre strade molto pericolose, ai mezzi di trasporto spesso guasti o in ritardo, ai problemi nello smaltimento dei rifiuti, alle lunghe file alle mense solidali segno tangibile di povertà crescenti, fino alla carenza di Servizi che rendono difficile la conciliazione famiglia/lavoro e tanto altro ancora". E' quanto scrive Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia in una lettera aperta indirizzata al futuro sindaco della Capitale. Il testo integrale della lettera è stato pubblicato nella newsletter delle ACLI di Roma che si può scaricare sul sito: www.acliroma.it.
"Occorre valorizzare – spiega la Borzì- le politiche sociali, che non possono essere trattate in maniera residuale, ma considerate politiche di sviluppo centrali e trasversali, cifra stessa della buona politica e crocevia di tutte le altre politiche, economiche, urbanistiche ed educative e consentire al terzo settore di dare il proprio contributo autorevole e competente attraverso un piano di programmazione condiviso". "C'è una grande attesa attorno al nuovo sindaco – spiega Borzì – di quella che deve tornare ad essere una Roma Capitale dell'accoglienza, della solidarietà e della vivibilità e del lavoro. Dal punto di vista di un'associazione autonomamente schierata per il Bene Comune, ma non disimpegnata, crediamo che il prossimo mandato debba promuovere una Politica generativa che sia anche sistemica che non lavori a compartimenti stagni, ma valorizzi un approccio interdipendente, che mette costantemente in relazione sia le diverse realtà territoriali che le diverse politiche al fine di ricostruire uno spirito di comunità. In ultimo, ma non per importanza, la valorizzare la sussidiarietà circolare per coinvolgere e corresponsabilizzare tutti a partire dai tre pilastri su cui si fonda la nostra società: pubblico (Roma Capitale, i Municipi), privato (mondo delle imprese), civile (organizzazioni della società civile e terzo settore)".
"Proponiamo – conclude la Borzì – la creazione di un albo cittadino delle buone pratiche sociali, la realizzazione di un'anagrafe delle fragilità sociali e la promozione di un'alleanza per il lavoro decente. Caro sindaco, le imminenti elezioni rappresentano, quindi, un treno che non si può perdere per riconnettere i cittadini con le istituzioni e la politica attraverso un patto fiduciario basato innanzitutto sull'onestà, la trasparenza e la legalità".
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