Formazione

Roma, 53 candidati per i consiglieri aggiunti

Sono 53 i candidati ai quattro posti di consigliere aggiunto al Consiglio comunale di Roma, 127 invece quelli per i 19 municipi.

di Chiara Sirna

Saranno 53, il prossimo 10 dicembre, i candidati alle elezioni dei quattro consiglieri aggiunti al consiglio comunale di Roma, riservate agli immigrati residenti nella capitale. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Commissione immigrazione, Gianluca Quadrana, senza nascondere il tono di soddisfazione per l’alto numero delle candidature. Ma la paretecipazione è andata ben oltre. Ai 53 bisogna infatti aggiungere atri 127 candidati al posto di consigliere aggiunto nei 19 municipi capitolini, che pure verranno eletti nello stesso giorno (uno per ciascun municipio). Intanto il Comune ha avviato una campagna di richiamo alle urne per i 150mila stranieri extra UE residenti in città. “Sono stati spediti i primi 30mila certificati elettorali validi come documento per il voto”, ha spiegato Quadrana, “saranno diffusi volantini ed esposti cartelloni con la pubblicità elettorale”. Ma l’obbetivo, entro la fine della legislatura di questo governo, è molto più ambizioso: superare l’esperienza dei consiglieri aggiunti, che pure ha fatto il suo tempo, arrivata già al secondo turno dopo due anni di rodaggio, per concedere agli immigrati il voto amministrativo vero e proprio. Per quanto oggi i consiglieri aggiunti siedano in consiglio e possano esprimere la propria opinione su tutti gli argomenti all’ordine del giorno, di fatto non godono del diritto di voto. E allo stesso modo la loro elezione è aperta alla sola popolazione extracomunitaria residente in città. Il passo successivo e decisivo invece sarebbe quello di arrivare, entro la fine della legislatura, al diritto di voto alle amministrative. “Ora bisogna agire con il governo”, ha infatti precisato Quadrana, “affinché nei prossimi 5 anni i cittadini non comunitari votino alle amministrative; se non si dovesse trovare un accordo, c’è comunque l’impegno del Comune a dare diritto di voto almeno a livello municipale”. L’obbiettivo duqnue è concedere la possibilità agli stranieri, al pari dei romani, di eleggere i propri rappresentanti locali. E un primo passo in questa direzione è già stata compiuta. Mercoledì scorso infatti la giunta capitolina ha approvato una memoria, presentata dall’assessore alle Pari opportunità, Mariella Gramaglia, che prevede la formazione di una commissione tecnica per concedere agli stranieri regolarmente residenti nel comune il diritto voto, attivo e passivo, alle elezioni municipali. “Se la commissione inizia a lavorare in maniera intensa, nell’arco di sei mesi potremo portare la relazione al sindaco”, ha spiegato l’assessore Gramaglia, “i tempi sono maturi. Abbiamo bisogno che gli stranieri facciano sentire la loro voce e che il governo collabori. L’anno scorso hanno votato in 20mila su 30mila iscritti. Una cifra alta se si considera che molti vengono da paesi in cui non hanno mai votato”.


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