Politica

Roma 1997. Quelle profezie azzeccate (ma inascoltate)

La Commissione per l’analisi delle compatibilità macroeconomiche della spesa sociale venne istituita dal primo governo Prodi con l’incarico di studiare possibili soluzioni per...

di Redazione

Che cos?era la Commissione Onofri
La Commissione per l?analisi delle compatibilità macroeconomiche della spesa sociale venne istituita dal primo governo Prodi con l?incarico di studiare possibili soluzioni per ?la grande anomalia italiana?, ovvero la struttura interna della spesa pubblica. Nella riunione di insediamento Prodi e il vicepremier Walter Veltroni chiesero due cose: una valutazione delle manchevolezze del welfare italiano rispetto alle esperienze europee; un progetto organico di riforma.

Chi la componeva
Oltre a Paolo Onofri, che ne fu il presidente, membri della Commissione furono Paolo Bosi, Maurizio Ferrera, Chiara Saraceno, Gianni Geroldi, Franca Bimbi.

A che valutazione arrivò
La Commissione evidenziò due anomalie del welfare italiano: troppa spesa per la vecchiaia, poca per disoccupazione e famiglia; prestazioni più generose rispetto alla media Ue per i lavoratori inseriti; prestazioni più basse per gli altri o per i non occupati.

A quali conclusioni arrivò
La Commissione concluse la sua attività il 28 febbraio 1997 con la presentazione di una Relazione finale, strutturata per temi e raccomandazioni sui diversi argomenti: politiche del lavoro, spesa sanitaria e assistenziale, sistema pensionistico. Ma i sindacati levarono gli scudi e ci fu chi accusò il lavoro ella Commissione di «atti osceni in luogo pubblico».

A che punto siamo oggi
Le proposte della Commissione hanno ispirato riforme successive, specie nel settore assistenziale. E qualche correzione nei bilanci: nel 1997 la vecchiaia assorbiva il 52,7% della spesa sociale, nel 2004 è scesa al 51,2 (ma i 15 Paesi dell?euro sono al 40,1). Secondo Maurizio Ferrera, «per riequilibrare le distorsioni del nostro welfare il menù degli interventi è ancora quello del Rapporto Onofri».

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