Cultura

Rom: le richieste al Governo che verr

Riceviamo da parte dell'Opera Nomadi questa lettera aperta al Presidente del Congilio che verrà.

di Sara De Carli

Signor Presidente, come Lei sa le Minoranze Nazionali Rom e Sinte (nonché il Gruppo dei Camminanti Siciliani), denominate ?zingari? e ?nomadi? in maniera dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e segregazione. Anche nel 2005, secondo il monitoraggio annuale, i Rom e Sinti sono stati la minoranza più discriminata e sottoposta ad atti di violenza razziale della Comunità Europea. Le discriminazioni sono estese a tutti i campi, dal pubblico al privato, pertanto l’emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Rom e dei Sinti si trasformano di fatto in discriminazione etnica. La situazione in Italia In Italia le molteplici comunità rom e sinte, presenti nel nostro Paese da 600 anni, non sono ancora riconosciute come Minoranza Nazionale e pertanto non beneficiano dei diritti che questo ?status? prevede. Le politiche sociali rivolte alle popolazioni rom e sinte tendono apertamente all’inclusione sociale ed all’assimilazione. Rare sono le realtà dove le comunità rom e sinte sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di integrazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e la loro lingua. L’Italia nega ai Rom e Sinti l’applicazione della ?Carta Europea sulle Minoranze Etnico Linguistiche? che tutela le lingue minoritarie e nega la Convenzione Quadro per le Minoranze Nazionali. I Rom e Sinti Italiani vedono in molti casi negato il diritto alla residenza, il diritto alla sanità, il diritto alla scuola, il diritto al lavoro. Inoltre in Italia si costruiscono ancora i ?campi nomadi?, luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà. In questa situazione drammatica i Rom provenienti da Bosnia, Confederazione Yugoslava, Croazia, Bulgaria, Romania, Polonia, subiscono politiche discriminatorie, emarginanti e segreganti. Famiglie intere fuggono dai loro paesi d’origine per i conflitti etnici e le guerre civili e l’Italia nega loro i più elementari diritti. Segregati nei ?campi nomadi? delle grandi città italiane, e non solo, i Rom Europei vivono situazioni spesso inumane senza acqua, luce e servizi igienici, costretti a mendicare per le strade il sostentamento giornaliero. Ancora oggi in Italia non è conosciuto il ?Porrajmos?, la persecuzione razziale subita dai Rom e Sinti durante il nazi-fascismo che ha portato allo sterminio di centinaia di migliaia dei Rom e Sinti in Europa. La stessa Legge Nazionale sul ?Giorno della memoria? non cita il suddetto sterminio di 500.000 Rom/Sinti da parte del nazifascismo. Cosa chiediamo 1) Chiediamo che ai Rom e Sinti Cittadini Italiani sia riconosciuto lo ?status? di Minoranza Nazionale (ed in questo senso l’Opera Nomadi ha inoltrato al Ministro per gli Affari Regionali una proposta di legge) e che siano considerati protagonisti nelle scelte politiche e sociali del loro Paese. Chiediamo che dentro questo riconoscimento sia previsto l’insegnamento della lingua ?romanés? perché non si può fare nessuna alfabetizzazione se non passando prima da quella della lingua materna e che dentro questo riconoscimento siano previsti degli ammortizzatori sociali per il popolo più perseguitato d’Europa. Come, per esempio, per i Lavoratori Socialmente Utili. Come per le categorie ?svantaggiate? che godono di facilitazioni nelle cooperative sociali di tipo B. Che ci siano facilitazioni di tipo urbanistico e per l’accesso alle case popolari per i Rom/Sinti. Si pensi che secondo il Piano Urbanistico Nazionale del giugno 2001 le roulottes posizionate su un terreno edilizio di proprietà sono considerate abusive (e quindi rimosse o distrutte) se usate come abitazione, se finalizzate alle vacanze invece no. 2) Che venga applicato, con strumenti e finanziamenti adeguati, il protocollo d’intesa MIUR – Opera Nomadi, firmato a Roma il 26 giugno 2005, per favorire la scolarizzazione dei Rom/Sinti e Camminanti che prevede anche la presenza di mediatori Rom/Sinti in ogni scuola frequentata dai bambini ed adolescenti Rom/Sinti. Tale Protocollo ha però bisogno delle risorse necessarie per ridurre e poi eliminare la piaga dell’analfabetismo e dell’evasione/dispersione scolastica fra il popolo dei Rom/Sinti, piaga che pone l’Italia anche qui all’ultimo posto in Europa. 3) Che venga istituito un Ufficio Governativo per i Rom/Sinti dotato di risorse e con sezioni in tutte le Prefetture d’Italia. Compito dell’Ufficio, attivato con mediatori culturali Rom/Sinti, potrà essere quello di coordinare le politiche di integrazione sociale (dalla scuola, all’habitat, alla cultura, alla sanità, e soprattutto per la tutela il recupero e l’ammodernamento dei mestieri tradizionali ancora presenti – vedi lo Spettacolo Viaggiante per I Sinti ed il Commercio per i Rom – e l’avviamento verso i nuovi lavori, nello spirito dell’articolo n.4 della Costituzione Italiana). 5) ?Sanatoria? per i Rom nati in Italia. Una ?sanatoria? che metta in regola, e dia quindi visibilità e corpo sociale, ai Rom, anche di terza generazione, nati e vissuti in Italia ma che non hanno accesso ai servizi fondamentali perché considerati clandestini e quindi senza nessun diritto di cittadinanza attiva. Anzi espellibili in ogni momento in cui vanno a rivendicare diritti umanitari. E sono decine di migliaia. In questa sanatoria va contemplato il diritto di cittadinanza per tutti gli ?stranieri? nati e residenti in Italia da almeno dieci anni e la ?carta di soggiorno? per i Rom che abitano in Italia da almeno 5 anni, a prescindere dai contratti di lavoro e dai certificati di residenza. 6) ?Regolarizzazione?, per emergenza umanitaria, di tutti i Rom, soprattutto dalla Romania, che da almeno due anni sono arrivati in Italia fuggendo da Paesi in cui vivevano in condizioni disperate. Anche in questo caso sono decine di migliaia di persone. 7) Che si proceda allo smantellamento dei campi nomadi comunali e gli abitanti, a seconda delle loro esigenze, vengano sistemati in habitat decorosi: alloggi, case o microaree residenziali a dimensioni di famiglie allargate, scelti in concorso con gli interessati. Per tutte queste ragioni chiediamo il Suo impegno, nella prossima legislatura, per promuovere leggi che facciano proprie le disposizioni della Raccomandazione n.1557/2002 del Consiglio d’Europa. Massimo Converso Presidente Nazionale Opera Nomadi Ente Morale Info: tel. 06-44704749


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