Formazione

Rom, la metamorfosi dei cittadini perbene

Cari amici di Vita, finalmente un tema su cui proprio non vi seguo, quello dell’impunità per gli zingari e le retoriche...

di Riccardo Bonacina

Cari amici di Vita, finalmente un tema su cui proprio non vi seguo, quello dell?impunità per gli zingari e le retoriche bolse sulla «assegnazione nominale delle piazzole di sosta, delle microaree, la regolamentazione delle roulotte» e via discorrendo. E anche le solite panzane che sono «considerati troppo inferiori per essere coinvolti alla pari».

Vogliono immigrare in italia, vogliono lavoro, vogliono una casa? Ben vengano, come i peruviani, i nigeriani e i cinesi. Si cerchino un lavoro, si facciano il culo come ogni cingalese che si rispetti, si mettano in fila per l?assegnazione di un alloggio, mandino i figli a scuola e un giorno saranno più ricchi di me (ci vuole poco).

Ma perché cavolo dovrebbero godere dello stato di impunità di cui già godono? Vicino a casa mia, sono spuntate addirittura villette prefabbricate. Cosa succederebbe se ne costruissi una io? Nella scuola di Baranzate i piccoli dei rom rubano anche i banchi. I carabinieri hanno detto che non si azzardano neanche a entrare nei loro campi. Perché non si usa la stessa tolleranza ?culturale? per i ?fortini? della camorra a Secondigliano? Ve lo dico io: perché il nomadismo è considerato un ?patrimonio culturale?, una diversità antropologica da tutelare. Invece è solo una cavolata. I campi nomadi sono solo figli della cultura malata di ritenere che i nomadi abbiano diritto di fare i nomadi. Punto.
Maurizio, email

Caro Maurizio, complimenti per il bel mix di pregiudizi contenuti nel suo messaggio. Negare la diversità di rom e sinti mi pare un esercizio d?astrazione magistrale. Basta leggere quel che scrivi, no? Vedi, noi siamo dell?opinione che ogni diversità sia da tutelare, quella tra uomo e donna, tra neri e bianchi, tra europei e africani, perché il confronto e l?incontro tra diversità è sinonimo di ricchezza e di opportunità. Probabilmente, le persone (non i ?mostri? come abbiamo scritto) che hanno assediato sino a scacciarli i 77 Rom di Opera, tra cui 36 bambini, non la pensavano molto diversamente da lei. Giustamente, Aldo Bonomi ha parlato di «metamorfosi delle persone perbene» e giustamente ha sottolineato: «Perché la furia, alimentata dai soliti imprenditori politici della paura, si è estesa fino a coinvolgere un vasto movimento di cittadini. Persone che in buona fede si sentono loro le vittime, nel mentre lanciano improperi e cingono d?assedio quei trenta bambini che passano la notte nelle tende. La storia ci insegna a temere questi cedimenti del tessuto sociale e delle forme di convivenza, quando la folla si unisce contro un nemico (gli zingari ladri e, magari, anche rapitori di bambini)». Intorno a queste domande non troppi giorni fa a Milano 300 milanesi hanno discusso: veda di partecipare anche lei la prossima volta. Riguardo al nomadismo, le ricordo solo che dei 140mila rom e sinti in Italia oltre il 70% è italianissimo!


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