Welfare

Rom: Cri, pochi i bambini nati in Italia senza genitori

Massimo Barra: «Comunque si va nella direzione giusta»

di Redazione

«Non credo ci siano tanti bambini rom nati in Italia e senza genitori. È una condizione molto limitata. Ma la proposta del ministro Maroni di dare la cittadinanza a questi bambini è comunque il frutto del dibattito di questi giorni, che ha fatto nascere la consapevolezza. È positivo che si parli anche in termini umanitari della questione rom e non solo in termini repressivi. Vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta. Anche se è ancora troppo poco».

Lo ha affermato in un’intervista a La Repubblica il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, in merito al censimento dei nomadi che la Croce Rossa sta svolgendo a Roma. «Il prefetto Carlo Mosca, commissario straordinario all’emergenza rom», ha continuato Barra, «ha detto che le nostre modalità sono in armonia con le linee guida del Viminale. L’intervento della Croce Rossa è contemplato nel decreto del ministro Maroni. E si sa che noi siamo un’associazione umanitaria e assistenziale. Abbiamo avuto un mandato in tal senso. Poi vedremo. Panta rei, tutto si evolve. Noi non abbiamo il delirio di onnipotenza, non abbiamo la presunzione di risolvere il problema, ma pensiamo di dare un contri«buto». Per esempio», ha concluso Barra, «mi sembrerebbe già un buon risultato anche solo far crescere una migliore comprensione di queste persone, che ora sono un popolo di invisibili. Parlando con loro, ascoltandoli, alla fine anche noi avremo le idee più chiare. Certificheremo i loro bisogni, ma poi a questi bisogni sarà necessario rispondere».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.