Mondo

Rodolfo, scudo con mamma e pap

Dieci italiani in viaggio verso Bagdad.

di Redazione

Dodici persone, dieci italiani fra cui due ultrasessantenni, altrettanti zaini, tre autofurgoni, un cane e un sogno: fermare la guerra preventiva di Bush, ovvero Truth Justice Peace come recitano gli striscioni che si portano appresso. Folli o coraggiosi, sono l?avanguardia italocanadese degli scudi umani, gli Humanshields, un gruppo di pacifisti internazionali che, a furia di ascoltare in tv le minacce di Bush, nello spazio di un mese ha deciso di partire per il fronte mediorientale e di impedire con la sola presenza fisica che le bombe americane distruggano ospedali e scuole. In Italia, qualche settimana fa, il primo a raccogliere l?appello dell?ideatore,l?ex marine, reduce della guerra del Golfo, Ken Nichols O?Keefe, è stato Rodolfo Tucci, 41enne agronomo romano che si è portato dietro i suoi genitori (la mamma ha 70 anni, il papà 68) e Gustavo, il suo cane sanbernardo. Quando lo sentiamo al telefono, la sua voce è ferma: “Tutto bene, il gruppo è ben affiatato, proseguiamo”, ci racconta mentre il convoglio si avvicina alla frontiera greco-turca. Le prossime tappe sono Istanbul e Damasco. Nelle due capitali si aggregheranno altri volontari (per chi fosse interessato scrivere a: humanshields@tiscali.it). Tucci spera di raggiungere quota 50 scudi di carne e ossa. Entro il 10 febbraio la carovana è attesa a Bagdad, dove concorderanno con altre organizzazioni umanitarie, fra cui l?Unicef, gli obiettivi strategici da proteggere. “Dall?Iraq ci giungono notizie allarmate”, aggiunge Tucci, “anche fra di noi la tensione sta crescendo, ma finora nessuno ha rinunciato. Stiamo dormendo un po? dove capita, la prima notte, per esempio, l?abbiamo passata in nave, ci arrangiamo insomma”.


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