Famiglia
Rocca: “Esiste un secondo virus oltre al Covid 19, quello della disinformazione”
Dal video girato da un automobilista che segue un’ambulanza CRI vicino Napoli, di rientro dopo un servizio e pronta ad effettuarne subito un altro (ragione per cui ha le sirene accese) e che diviene virale come “prova” del tentativo di seminare panico tra la popolazione, alle notizie false sui circa 2000 euro che spenderebbe lo Stato per ogni paziente Covid ricoverato, fino alle foto e video sugli ospedali vuoti. Tante le notizie false che circolano in rete in questi giorni
di Redazione
La Croce Rossa italiana contro le fake news che non fanno altro che generare panico e confusione tra la popolazione. A dichiararlo, il presidente Francesco Rocca: «Oltre al Covid19, circola un altro virus molto aggressivo: quello della disinformazione o delle vere e proprie fake news. Negli ultimi tempi questo fenomeno sta assumendo proporzioni preoccupanti, alimentato dall’amplificazione che consentono oggi i social, dalla cattiva informazione dei cosiddetti “negazionisti” e dalla (comprensibile) paura di chi incorre in questo tipo di manipolazioni. È nostro dovere segnalare, arginare e condannare questo malcostume, che ferisce e avvilisce i nostri soccorritori e tutti gli operatori sanitari del Paese, sfiancati da un lavoro snervante che dura da mesi. E che nello stesso tempo reca un danno enorme ai cittadini, sempre più confusi e diffidenti».
Alcuni esempi: «Dal video girato da un automobilista che segue un’ambulanza CRI vicino Napoli, di rientro dopo un servizio e pronta ad effettuarne subito un altro (ragione per cui ha le sirene accese) e che diviene virale come “prova” del tentativo di seminare panico tra la popolazione, alle notizie false sui circa 2000 euro che spenderebbe lo Stato per ogni paziente Covid ricoverato, fino alle foto e video sugli ospedali vuoti. Solo per fare qualche esempio di falsi comprovati».
«Da anni la Croce Rossa Italiana – continua Rocca – attraverso una campagna condivisa da tutte le sigle del soccorso, ribadisce che gli operatori sanitari “Non sono un Bersaglio”. Assistiamo, purtroppo, ai tempi della pandemia, ad una nuova impensabile declinazione di questo tipo di violenze. Le stesse figure professionali che a marzo abbiamo definito i “veri eroi”, oggi sono additati – da troppi – come nemici e seminatori di panico. I nostri operatori di certo non sono un bersaglio, il vero bersaglio resta il virus. Ma, senza la loro assistenza, sarà ben difficile sconfiggerlo», conclude il presidente della Croce Rossa italiana
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