Welfare
Roberto Messina: «Gli anziani subiscono da anni»
«L’Istat diffonde i dati, gli anziani subiscono», è quanto afferma il Presidente di FederAnziani Roberto Messina in occasione del report annuale dell'Istituto di statistica
di Redazione

FederAnziani mette in evidenza quattro punti:
1) +9% degli italiani che vanno verso i discount;
2) -34% del traffico quotidiano;
3) 7 italiani su 10 che risparmiano privandosi delle prestazioni mediche;
4) eliminati dentista, analisi cliniche e radiografie.
«Questi dati diffusi dall’ente di statistica italiana e da altri” prosegue Messina “FederAnziani non sa più a chi farli conoscere. Quasi il 50% degli anziani italiani – sempre in base a dati Istat – percepisce una pensione sotto i 1.000 euro (più di 7 milioni di pensionati), con un numero abnorme di pensionati (13,3%) sotto i 500 euro (oltre 2 milioni di pensionati)».
«Quello che l’Istat ed altri dovrebbero diffondere, o se c’è qualcuno che ha la responsabilità dovrebbe diffondere, è perché si è arrivati a questo punto e il perché c’è chi non usa più la macchina, il perché non fanno più le visite mediche, le radiografie, il dentista, il fisioterapista ecc.».
«FederAnziani ha il coraggio di dirlo: stiamo stringendo la cinghia oltre modo e, soprattutto” aggiunge Messina “ci stiamo privando di qualsiasi cosa perché con la nostra pensione stiamo aiutando i nostri figli disoccupati, i nostri figli esodati, i nostri figli in cassa integrazione, stiamo pagando per i nostri nipotini dai costi dei pannolini alle rette scolastiche, alle mancette, alle merendine, al semplice piatto di pasta quotidiano. Preferiamo non farci una visita specialistica o un’analisi del sangue o un’ecografia, purtroppo perché costa meno farla privatamente a pagamento che con il semplice ticket. Come dire, hanno scaricato su di noi i costi della sanità, imponendo nella maggior parte dei casi ticket superiori al costo delle prestazioni a pagamento».
«La politica a nostro giudizio – incalza il Presidente FederAnziani – è lontana da questi problemi per diversi motivi: primo, perché con gli emolumenti che percepiscono, i politici e decisori non hanno problemi; secondo, perché a loro basta una semplice telefonata e la visita viene fatta immediatamente e rigorosamente gratis; terzo perché se ci ammaliamo e muoriamo prima, si risparmia su pensioni e assistenza sanitaria».
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it