Dopo Mondo Solidale ecco Pubblico il nuovo…, come si potrebbe definire? Dorso virtuale? de La (Re)pubblica. A proposito, fa un pò ProPublica e non solo per assonanza. E inoltre adotta un format tutto studiato per il web (anzi, per i tablet). Ma al di là delle questioni tecnologiche è il criterio di aggregazione dei contenuti che conta perché ne vien fuori l’identità. E se nel caso di Mondo Solidale la scelta era abbastanza tradizionale – filantropia, solidarietà, con un pizzico di imprenditorialità sociale ultima maniera – nel caso di Pubblico è ben più evidente l’innovazione, soprattutto se si considera il promotore, ovvero un giornale dall’approccio statalista, soprattutto per quanto riguarda, per l’appunto, “la cosa pubblica”. L’editoriale lascia invece intravedere, seppur in una gran minestrone di contenuti, un’attenzione alla funzione pubblica della società civile. Per ora sono molto incentrati sull’advocacy, sulla voice della piazza, come da migliore tradizione. Staremo a vedere se vorranno esplorare anche il lato economico e imprenditoriale del “Pubblico”.
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