Famiglia

Rivoluzione francese

Per contrastare la crisi svolta a 360 gradi sia per le nazionali che per le internazionali

di Benedetta Verrini

Parigi ha messo mano a una riforma strutturale delle adozioni. Il primo via libera è arrivato al Consiglio dei ministri che si è tenuto due settimane fa: il sottosegretario agli Esteri Rama Yade e il sottosegretario alla Famiglia Nadine Morano hanno presentato una comunicazione formale che illustra il piano di rilancio del sistema.

Dal 2005, infatti, in Francia l’adozione internazionale è in caduta libera, con una diminuzione del numero di adozioni del 25% (il numero complessivo di adottati si aggira tra i 3 e i 4mila l’anno). Non va meglio all’adozione nazionale: nel 2006 su 23.000 minori fuori dalla famiglia, solo 219 hanno ottenuto la dichiarazione di abbandono e la possibilità di essere adottati.

La riforma sarà attuata da un comitato interministeriale appositamente costituito e lavorerà sui due fronti.

Riguardo all’adozione internazionale, la normativa sarà globalmente modernizzata, vista l’attuale debole mobilitazione della rete diplomatica e l’assenza di fondi della cooperazione che possano sostenere un’azione umanitaria parallela alle domande d’adozione.  L’Autorità centrale per l’adozione internazionale sarà riformata, insieme al potenziamento di una politica di cooperazione e aiuto allo sviluppo mirata alla protezione dell’infanzia abbandonata. Ma la più grossa novità riguarderà la creazione della carica di “ambasciatore per l’adozione internazionale”, chiamato a formare la rete diplomatica francese alla pratica dei dossier d’adozione e a creare una rete di “volontari dell’adozione internazionale”.
Quest’ultimo passaggio, lanciato già nel mese di luglio dalla Yade con Gerard Depardieu come testimonial, mira a creare un vero e proprio “network” di giovani volontari, formati dallo Stato e in contatto con le ong francesi, nei vari paesi in via di sviluppo.
La prima missione di volontari è iniziata in agosto a Phnom Penh, in Cambogia, e sarà poi estesa ad altri 4 paesi entro la fine del 2008 e ad altri 20 nel corso del 2009. Secondo quanto spiegato dall’Eliseo, questi volontari avranno il ruolo di “facilitare” le adozioni delle famiglie francesi e di migliorare le condizioni di vita dei minori senza famiglia autandoli ad uscire più velocemente dagli istituti.

Sul fronte dell’adozione nazionale, invece, la riforma mira a rendere più semplice l’adozione dei minori in affido e presso gli istituti, investendo molto sulla formazione delle famiglie adottanti sia nella fase antecedente all’accoglienza del bambino che nel post-adozione.

www.premier-ministre.gouv.fr

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