Rivoluzione fra le quattro mura

Sono 43 milioni gli italiani, proprietari e inquilini che vivono in un condominio. Per loro è in arrivo una novità: la riforma appena approvata dal Senato. Se anche la Camera approverà la norma, cambieranno le regole condominiali per oltre la metà delle famiglie italiane, e per quattro quinti della popolazione nelle grandi città.

Fra le novità introdotte, una in particolare: non sarà più necessario ottenere sempre l’unanimità per le delibere se si tratta di modificare la destinazione di uso di un bene comune del condominio o anche quando è possibile alienare il bene sostituendolo con un altro bene nell’interesse di tutti.

Ma non basta. Sarà anche possibile staccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato con il solo onere del pagamento delle spese straordinarie e di manutenzione. L’amministratore, da parte sua, una volta ricevuta la richiesta, potrà imporre la verifica degli impianti e anche chiedere il sopralluogo negli appartamenti per motivi di sicurezza.

Se un condomino propone una delibera, inoltre, l’amministratore non potrà ignorarlo; dovrà invece convocare l’assemblea entro trenta giorni per votare la proposta. L’amministratore, poi, avrà più poteri ma anche maggiori responsabilità: sarà obbligato a stipulare una polizza assicurativa che copra almeno il bilancio annuale, dovrà essere iscritto ad un registro degli amministratori presso le Camere di Commercio, dovrà agire in tempi brevi, al massimo quattro mesi, per la riscossione forzosa delle somme dovute, altrimenti potrebbe essere chiamato a risponderne; infine durerà in carica due anni.