Non profit
Rivolta su Intralot. Tavecchio (forse) fa retromarcia
Dopo le proteste che hanno accompagnato la notizia di un accordo tra Figc e una concessionaria concessionario di Stato per scommesse, il marchio della discordia è stato tolto dal materiale tecnico e dalle tute della squadra oltre che dai cartelloni pubblicitari dello stadio. Ad intervenire anche il vice ministro agli Interni Bubbico. Si sta valutando la rescissione
Non solo i movimenti e le associazioni, da sempre in trincea contro il dilagare dell’azzardo legale. Una netta presa di posizione, contro l’accordo Figc-Intralot, che sempre di più è vista come una scelta solitaria del presidente Carlo Tavecchio.
Le ultime voci a parlare della vicenda sono state quelle di Demetrio Albertini, ex calciatore del Milan ed ex dirigente Figc, affidate a Twitter
Che arrivano dopo quelle di due altri grandi ex come Spillo Altobelli e Damiano Tommasi, che è anche presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.
A scendere in campo ci sono stati anche di Don Virginio Colmegna e Don Vinicio Albanesi che hanno affidato a Vita.it il proprio sostegno alle parole di Papa Francesco che aveva sfidato i vertici del calcio italiano a «mantenete la genuinità dello sport».
Intanto però il caso si fa intricato perché a mettersi di traverso c’è anche la politica, in primo luogo da parte di alcuni esponenti del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle.
Ma a fare più rumore di tutti è stato l’intervento del Governo. Filippo Bubbico, vice ministro agli Interni non ha usato mezze misure: «È un paradosso che la Federcalcio si leghi a un marchio dell’azzardo. Bisogna avere coscienza che il gioco d’azzardo rappresenta un costo e un danno sociale enormi. Per questo è grave legare questo universo valoriale a un marchio come Intralot, che non rappresenta gli stessi interessi».
L’accerchiamento a Tavecchio si chiude con le dichiarazioni di Giovanni Malagò, presidente Coni, che si sfila chiarendo come «la notizia l’ho letta sui giornali e non ho ancora avuto il tempo di approfondirla».
La pressione sul numero uno della Federazione si è fatta sentire se le insegne Intralot ieri sera sono state tolte in fretta e furia sia dal materiale tecnico (comprese le tute) della squadra che dai cartelloni pubblicitari dello Stadium. Sembra che si stia valutando la retromarcia sull’accordo e la rescissione del contratto. Il costo sarebbe di due milioni di euro.
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