Non profit

Ritardo dei pagamenti: esposto alla Commissione europea

Il Tavolo interassociativo ha inviato esposto formale alla Commissione Europea

di Maurizio Regosa

Dopo gli appelli inascoltati al Governo affinché fosse cambiata una norma della Finanziaria iniqua ed in contrasto con le disposizioni europee sui ritardi di pagamento, il Taiis -Tavolo interassociativo imprese di servizi (al quale siedono fra gli altri le centrali cooperative: Confcooperative, Legacoop e Agci) – ha deciso di rivolgersi all’Unione Europea.

Nei giorni scorsi è stato infatti inviato alla Commissione un esposto formale contro l’art. 2, comma 89 della legge finanziaria, che prevede il blocco per dodici mesi di qualsiasi azione esecutiva, inclusi i pignoramenti già eseguiti, per crediti verso le Asl delle regioni oggetto dei piani di rientro dai disavanzi sanitari, in sostanza quelle maggiormente indebitate. Per di più, la norma prevede che alle imprese, per quei 12 mesi, gli interessi siano dovuti solo al tasso legale e non sulla base di quanto stabilito dal decreto legislativo di recepimento della Direttiva contro i ritardi di pagamento. Il contenuto di tale norma, secondo gli esponenti del Taiis, oltre che inaccettabile nella sostanza, è in contrasto formale con le disposizioni europee vigenti (appunto, la Direttiva 35/2000 contro i ritardi di pagamento).

Nell’esposto presentato, il Taiis ha richiesto l’attenzione e l’azione della Commissione Europea anche contro alcune disposizioni del decreto legge 195 del 30 dicembre scorso, che riguarda l’emergenza rifiuti in Campania. Tale decreto, infatti, all’art. 3, ultimo comma, stabilisce che fino al 31 gennaio 2011 «non possono essere intraprese azioni giudiziarie e arbitrali nei confronti delle strutture commissariali e della Unità stralcio … e che le azioni pendenti sono sospese». Il provvedimento prevede, inoltre, che «i debiti insoluti, dalla data di entrata in vigore del decreto non producono interessi e non sono soggetti a rivalutazione monetaria».

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