Mondo
Ristrutturare il debito dei Paesi a basso reddito per una prosperità equa e sostenibile
L'intervento di Valeria Emmi, Advocacy and Networking Senior Specialist di Cesvi, durante la Conferenza nazionale Coopera. In un mondo senza precedenti, con un paradigma di regole economiche e finanziarie che alimentano disparità e ingiustizie occorre un’iniziativa urgente, robusta e audace di ristrutturazione e riconversione del debito. Emmi rilancia l’iniziativa Release G20, proposta dalla rete LINK 2007 in occasione della presidenza italiana 2021 del G20. Si tratta di un intervento sul debito indispensabile per potere promuovere anche nei Paesi indebitati prosperità, crescita equa e inclusiva, sviluppo sostenibile
di Valeria Emmi
Le recenti stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI) confermano che più del 60% dei paesi a basso reddito si trovano attualmente in una situazione di forte crisi del debito. Per oltre la metà dei paesi africani, la quota destinata al rimborso o ai servizi del debito è così elevata (più del 25%) da creare una vera e propria distrazione di risorse utili e indispensabili per finanziare la sanità, l’educazione, le pari opportunità per tutti e tutte, il welfare. Quale prosperità è possibile, dunque, senza welfare?
Quello del debito è un problema strutturale, il prodotto di un sistema economico e finanziario globale che frena, nei paesi a basso reddito, lo sviluppo delle economie locali e dei redditi familiari e l’impiego di risorse che generino un adeguato gettito fiscale. Un circolo vizioso di dipendenza che assegna ai paesi a basso reddito il ruolo di esportatori di materie prime con forte specializzazione e scarsa diversificazione e che alimenta una crescente estrazione finanziaria dal Sud del mondo, esacerbando così le disuguaglianze. Coloro che meno ne sono responsabili sono quelli che ne soffriranno di più: questa è la più grande ingiustizia del nostro sistema economico-finanziario globale.
Ciò significa che le più grandi e sviluppate economie del mondo – i paesi G20, Italia inclusa – hanno una responsabilità che va assunta con urgenza per un'attuazione credibile e concreta degli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Una corresponsabilità, a giudicare dalla mutata composizione del debito sovrano che vede una quota sempre crescente di creditori privati soprattutto nei mercati emergenti.
L’iniziativa del G20 di sospendere il pagamento del debito per 76 Paesi in sviluppo o a basso reddito (Dssi) nel 2020 e per tutto il 2021, come risposta immediata alla crisi pandemica, è stato un passo importante per allentare la morsa della mancanza di liquidità dei paesi debitori, ma certo non sufficiente. Ha infatti solamente spostato nel tempo il problema anziché superarlo. Mortificando così ogni prospettiva di crescita, ogni possibilità di affrontare problemi complessi e interconnessi, dalla sicurezza alimentare, al clima, alla transizione energetica, allontanando il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
In questo senso, oltre agli sforzi globali per porre fine alla crisi sanitaria e alla necessaria sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid-19, oltre a una crescente cooperazione pubblica per lo sviluppo (CPS) alla quale, per gli impegni internazionalmente assunti, venga destinato lo 0,70 del RNL,
è necessaria un’azione congiunta e lungimirante dei G20 volta sia alla cancellazione del debito dei paesi più fragili, sia alla sua conversione, in particolare in Africa, in modo da evitare casi di default, promuovendo allo stesso tempo investimenti sostenibili per una ripresa economica, sociale, ambientale.
Una conversione flessibile, totale o parziale, del debito, con la creazione da parte del paese debitore di un fondo di contropartita in valuta locale, finalizzato a investimenti di sviluppo sostenibile, è il cuore dell’iniziativa Release G20 che noi, Ong di LINK 2007, abbiamo sviluppato e presentato alle istituzioni governative perché fosse inserita tra le priorità dell’agenda del G20 nel 2021. Un’iniziativa di conversione e ristrutturazione del debito che destini quindi i relativi pagamenti in investimenti in valuta locale finalizzati agli obiettivi di sviluppo sostenibile. La promozione degli investimenti, specialmente nei paesi in sviluppo con un alto potenziale demografico come nel continente africano, può stimolare la crescita economica, favorire il commercio, assicurare i servizi e creare posti di lavoro stabili. Pertanto, è necessario ricorrere alla riduzione e rimodulazione del debito per scongiurare il dilagare di situazioni di default economico e per promuovere investimenti per la ripresa, per programmi di sviluppo e welfare, generando nuovi posti lavoro, una buona dinamica dell’economia locale e una finanza inclusiva che sostenga diffusamente le iniziative imprenditoriali, coinvolgendo sia il settore pubblico che quello privato.
Flessibilità, trasparenza e monitoraggio caratterizzano la proposta Release G20. Prevedere una flessibilità e gradualità della conversione del debito in base al modo in cui è utilizzato il fondo di contropartita da parte del paese debitore, con adeguati meccanismi di valutazione, può rappresentare un incentivo verso riforme economiche e di governance, mentre la cancellazione parziale o totale del debito dovrebbe rimanere un’opzione per alcuni paesi particolarmente fragili. Regole chiare garantiscono la trasparenza sia nella fase negoziale che nella fase di gestione del fondo, con l’obiettivo di assicurare la partecipazione dei privati e della società civile accanto all’iniziativa pubblica. Un meccanismo di monitoraggio ben definito favorisce disciplina e buon uso della conversione del debito verso solide politiche nazionali, con un’ownership che deve rimanere al paese debitore, mentre gli originali creditori possono mobilitare le imprese, gli investitori, le organizzazioni della società civile.
La proposta ha generato interesse sia da parte di istituzioni e forze politiche italiane e europee, sia da molti paesi africani coinvolti da LINK in un processo di dialogo promosso durante l’anno di presidenza italiana del G20. È stata per il G20 del 2021 un’occasione mancata, data l’assenza di una robusta ed efficace inziativa sul debito. La sola sospensione temporanea dei pagamenti, pur essendo utile, non risolve nulla. L’iniziativa Release G20 di LINK o un’iniziativa analoga può e deve essere ripresa se si vuole realmente perseguire quella prosperità globale, equa e sostenibile nel quadro dell’Agenda 2030, capace di stimolare la crescita economica, promuovere il commercio globale e generare occupazione in particolare nei paesi in sviluppo ad alto potenziale demografico come in Africa.
*Valeria Emmi, LINK 2007, Advocacy and Networking Senior Specialist CESVI
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