Welfare

Ristretti Orizzonti: sentenza sacrosanta

Parla Francesco Morelli del Centro Studi dell'associazione: ci sono oltre mille ricorsi pendenti alla Corte di Strasburgo

di Redazione

Oggi è arrivata la condanna della Corte Europea per i Diritti Umani sulla situazione carceraria italiana. La Corte parla di violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani che vieta la tortura o il trattamento disumano o degradante  esortando il nostro paese ad adottare entro un anno di tempo una misura o una combinazione di misure atte a rimediare.

Nel mirino c'è il sovraffollamento e la pronuncia si basa sui casi di alcuni detenuti condannati a scontare pene detentive nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza e che hanno denunciato il fatto di aver dovuto condividere con altri due carcerati una cella di 9 metri quadrati, e lamentato la mancanza di acqua calda e in alcuni casi di un'adeguata illuminazione delle celle.

Ristretti Orizzonti da sempre impegnata nei carceri italiani ha sempre sottolineato la situazione invivibile delle strutture detentive italiane. Francesco Morelli del Centro Studi dell'associazione è stato raggiunto da Vita.it per capire cosa cambierà con questa sentenza europea.

È arrivata una sentenza chiara e inequivocabile…
Una sentenza sacrosanta. Per quello che sappiamo sono oltre mille i ricorsi pendenti ala Corte di Strasburgo contro il sovraffollamento portati in parte da Antigone (associazione che lavora per i diritti dei carcerati ndr), in parte dai Radicali e in parte dai singoli carcerati. Credo sia evidente che un problema c'è. la sentenza fa in modo che non ci sia più la possibilità di discutere il dato. Per altro che si tratta di una sentenza pilota. L'Italia deve adeguarsi alle regole europee per la detenzione. Prevedono uno spazio minimo sotto la soglia del quale non si può assolutamente scendere. Il nostro Paese le viola costantemente da anni.

Cosa cambierà questa sentenza?
Probabilmente nulla. Se chi deve prendere le decisioni avesse la volontà ci sarebbero tanti strumenti per migliorare.

Ad esempio?
Posto che la costruzione di nuove strutture penitenziarie ci vogliono troppi anni le soluzioni praticabili sono due. Basta guardare all'estero. Da un parte, come fanno in Germania e Norvegia, il differimento delle pene brevi e lo snellimento della custodia cautelare

Per differimento delle pene brevi intende indulto e amnistia?
So che in Italia si storce il naso. In realtà non è una vera e propria amnistia. Si tratta più che altro di una lista di attesa. Destinata esclusivamente a condanne sotto i 3 anni. La pena viene scontata quando si libera il posto.

E sulla custodia cautelare cosa si può fare?
È un problema gravissimo in Italia. Siamo al primo posto nel mondo per numero di detenuti in attesa di giudizio. Nel mondo la media è del 15% noi siamo al 40%. Per altro di questo 40% più della metà a fine processo risulta innocente. Lo rivela un'indagine Eurispes sugli ultimi 50 anni.
 

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.