Economia

Risparmio o scherzetto?

Oltre a Halloween, la festività di origine celtica che anche nel nostro Paese ha assunto un connotato commerciale rilevante, il 31 ottobre di quest’anno ricorre la celebrazione della Giornata Mondiale del Risparmio

di Marco Marcocci

Oltre a Halloween, la festività di origine celtica che anche nel nostro Paese ha assunto un connotato commerciale rilevante, il 31 ottobre di quest’anno ricorre la celebrazione della Giornata Mondiale del Risparmio.

Questa venne istituita nell’ottobre del 1924 durante i lavori del primo congresso internazionale del risparmio, svoltosi a Milano, al quale parteciparono le casse di risparmio di 26 paesi con lo scopo di studiare gli istituti ed i mezzi per la raccolta e per la tutela del risparmio.

Sin da allora il risparmio venne “proposto come base dell'educazione non solo economica della società, da intendere quindi come disciplina fondamentale di tutta la comunità, per un uso migliore, individuale e sociale, della ricchezza”.

Quella del 2017 è la novantatreesima edizione della Giornata Mondiale del Risparmio ed assume un significato ancor più particolare in quanto ricorre nell’anno in cui è stato istituito il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Tra i compiti del Comitato, diretto dalla professoressa Annamaria Lusardi, quello di promuovere e programmare iniziative di sensibilizzazione ed educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale.

L’importanza del risparmio era nota anche tra gli uomini primitivi, quando l’economia naturale presupponeva il risparmio di sussistenza che, a sua volta, imponeva la ricerca di un luogo sicuro dove poter conservare gli alimenti in eccedenza, gli utensili, le armi e tutte le altre cose indispensabili alla vita di tutti i giorni.

Con la nascita delle unità monetarie, che ha sancito il tramonto dell’economia naturale, il concetto di risparmio si è trasformato da necessità ad opportunità. Infatti con l’introduzione della moneta si assiste, nel tempo, all’aumento dei capitali a disposizionederivanti, appunto, dal risparmio, all’allargamento dell’area sociale dei risparmiatori, allo sviluppo di forme di impieghi come, ad esempio, il prestito remunerato.

Il risparmio, quindi, è un concetto (oltre che una tecnica) che muta nel tempo, evolvendosi ed adattandosi al particolare contesto socio-economico in cui si colloca. Tuttavia, in qualsiasi epoca storica, il risparmio è stato sempre caratterizzato da una costante, ovvero la conoscenza che è indispensabile per compiere scelte adeguate.

Da Cirio a Parmalat, passando per i bond argentini ed arrivando a Banca Etruria e compagnia cantando, quanti risparmi si sarebbero potuti salvaguardare se l’uomo della strada, improvvisatosi investitore, avesse avuto chiaro il significato – e soprattutto le conseguenze negative – che un’obbligazione subordinata poteva produrre (e che poi ha prodotto)?

Purtroppo in Italia, secondo il Rapporto Consob 2016, l’8% dei risparmiatori non sa in cosa ha investito i propri risparmi ed il 20% non ha familiarità con alcuno strumento finanziario.

Torna a bomba, quindi, il tema dell’educazione finanziaria che, quest’anno in particolare, merita di essere considerata come l’ospite d’onore della Giornata Mondiale del Risparmio. Tanto per essere in sintonia con Halloween meglio evitare scherzetti spiacevoli ai nostri risparmi!

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