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Risorse addizionali alla Nato in Afghanistan per la lotta contro l’oppio

Così Antonio Maria Costa, direttore dell’ufficio Onu contro la droga e il crimine, che aggiunge: "Armi e salari dei talebani finanziati dall’oppio: è una guerra su due fronti"

di Paolo Manzo

Il Direttore Esecutivo dell?Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, Antonio Maria Costa, ha tirato le somme della situazione in Afghanistan durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto annuale sulla produzione di oppio nel Paese. Quest?anno la coltivazione di oppio ha raggiunto i 165.000 ettari, un incremento del 59% rispetto al 2005, generando un funesto record storico: la produzione di 6.100 tonnellate di oppio con la quale l?Afghanistan potrebbe far fronte da solo al consumo mondiale. Costa ha spiegato che quest?anno le coltivazioni si sono concentrate nel Sud del Paese, in particolare nelle province di Helmand e Kandahar, province nelle quali il controllo del governo è collassato sotto il peso della guerriglia, della droga, del crimine e della corruzione. In altre province, come quella di Badakhshan, nel nord-est l?incremento delle coltivazioni è conseguenza dell?avidità di funzionari governativi e dell?arroganza dei signori della guerra. Solo 6 delle 34 province dell?Afghanistan ? principalmente a Est – sono libere dalla coltivazione di oppio, e sono anche le più povere. Si è assistito invece a un decremento delle coltivazioni in 8 province del Nord, dove la situazione è più stabile. Costa ha aggiunto che un ulteriore dato allarmante è rappresentato dal numero delle persone coinvolte ?Oggi sono 2,9 milioni gli afgani che vivono dell?economia dell?oppio: il 12.6% della popolazione e quasi un terzo in più rispetto all?anno passato?. ?I tre miliardi di dollari che il Paese genera illegalmente attraverso la droga sono l?equivalente di un ?Piano Marshall? che l?Afghanistan si è inventato. Sono soldi che trascinano l?Afghanistan in una spirale di distruzione e terrore?, ha commentato il Direttore Esecutivo dell?UNODC. Le sue parole richiamano una dichiarazione del Presidente afgano Hamid Karzai : ?O l?Afghanistan distrugge l?oppio o l?oppio distrugge l?Afghanistan?. Di fronte ai dati sconfortanti del Rapporto, Costa ha concluso ?Oggi il Paese è pericolosamente vicino all?autodistruzione. Chiedo alla Nato un intervento massiccio per azzerare l?industria dell?oppio nel Sud dell?Afghanistan, distruggendo i laboratori di eroina, chiudendo i bazar per la vendita della droga, attaccando i convogli di oppio e perseguendo i grandi trafficanti. Chiedo peraltro ai paesi membri della coalizione di destinare risorse addizionali per questo scopo?. Il Direttore Esecutivo dell?UNODC ha poi tracciato le urgenti misure politiche, strategiche e sanitarie per rispondere all?emergenza. – Migliorare la sicurezza e imporre lo stato di diritto. Nel turbolento Sud del Paese gli interventi contro la guerriglia e contro la droga devono essere complementari e rafforzarsi a vicenda così da interrompere quel circolo vizioso in virtù del quale la droga finanzia i terroristi e i terroristi proteggono i trafficanti. – Intervenire sui coltivatori. Il prossimo autunno, nel periodo della semina, i contadini dovranno trovarsi di fronte a un sistema di incentivi (aiuti allo sviluppo) oppure a misure repressive (sradicamento delle colture). Queste due prospettive devono essere attuate contemporaneamente di modo da separare coloro che scelgono la legge da chi la infrange. Questo renderebbe realizzabile l?obiettivo di raddoppiare le province libere dall?oppio nel 2007 e di quadruplicarle entro il 2008. – Aumentare e migliorare gli aiuti allo sviluppo. La povertà che attanaglia il Paese rende i contadini vulnerabili all?estremismo e alla cultura dell?illegalità. ?Basti pensare che i Talebani offrono alle reclute il doppio del compenso che spetta ai coltivatori di oppio e che i produttori di oppio ricavano un reddito cinque volte maggiore a quello del reddito medio afgano?, ha precisato Costa. ?Gli aiuti in denaro devono aumentare ed arrivare senza inutili lungaggini e sprechi, in conformità a quanto stabilito dall?Accordo sull?Afghanistan siglato a Londra?. – Condizionare gli aiuti a una doppia clausola: niente oppio e niente corruzione. ?I governatori delle province e dei distretti che si impegnano maggiormente contro l?oppio e la corruzione meritano di ricevere più aiuti allo sviluppo. Mi congratulo con la Banca Mondiale per aver introdotto misure di questo tipo in un periodo di grandi e comprensibili frustrazioni per i contadini destinatari degli aiuti e per i contribuenti occidentali che alimentano i fondi allo sviluppo. Senza il potenziale sostegno dei contadini e di chi finanzia i programmi di sviluppo alternativo la guerriglia potrà disporre di un illimitato numero di reclute mentre le risorse necessarie per sconfiggerla non saranno disponibili?, ha sostenuto Costa. – Funzionamento del neonato sistema di giustizia penale. Oggi l?Afghanistan, anche grazie anche all?assistenza economica fornita dall?Italia, dispone di polizia antidroga, di giudici e procuratori preparati, di tribunali e di penitenziari, ma è imperativo che il governo si impegni a incriminare i trafficanti di droga, i ricchi proprietari terrieri, i deputati corrotti, i funzionari pubblici ed i governatori che della droga beneficiano. ?I cento posti letto del carcere di massima sicurezza di Pul-I-Charki – vicino a Kabul ? sono ancora vuoti?, ha dichiarato Costa. Il sequestro e la ridistribuzione di patrimoni acquisiti illegalmente, in particolare ville e terreni, possono ricostruire la fiducia nel governo e riguadagnare il sostegno della popolazione. – Meno ingerenze da parte dei paesi vicini. La destabilizzazione dell?Afghanistan dipende dai flussi di guerriglieri, armi, precursori chimici, denaro e servizi di intelligence provenienti da altri paesi. L?Afghanistan sta diventando terreno di battaglia per guerre volute da altri, e al contempo, con i proventi dell?oppio finanzia guerre combattute altrove. – I paesi della coalizione sono anche i consumatori dell?oppio afgano. Sappiamo per esperienza che l?aumento della quantità di eroina in circolazione non si traduce in un abbassamento del prezzo, bensì in un aumento della purezza delle dosi. ?Le strutture sanitarie dei paesi consumatori devono prepararsi, temiamo che i centomila morti all?anno per overdose possano aumentare quando, nel 2007 i frutti di questo enorme raccolto di oppio raggiungeranno il mercato al dettaglio delle città occidentali?, ha ammonito Costa. Costa ha concluso dicendo: ?Non c?è una formula magica per salvare l?Afghanistan. La superficiale proposta di trasformare l?oppio in morfina per l?industria farmaceutica non tiene conto del fatto che è necessario un sistema sicuro, al riparo da dirottamenti sul mercato illegale. In Afghanistan siamo lontani dalla creazione di una struttura nazionale con questo requisito. In secondo luogo non vi è carenza di morfina a livello mondiale e solo quest?anno l?Afghanistan ha prodotto oppio in quantità tali da soddisfare il bisogno mondiale di morfina per cinque anni consecutivi. In ultimo: un chilo di oppio sul mercato illegale costa 100?120 dollari, cinque volte il costo dell?oppio destinato all?industria farmaceutica. ?I dati contenuti in questo Rapporto sono chiaramente allarmanti, ma non dobbiamo allentare l?impegno: la strategia antidroga basata sullo sviluppo, la sicurezza e il buongoverno è l?unica strada percorribile per contenere droga e il terrorismo? .


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