Welfare

Riscoprire l’ortica con le celebri ricette della badessa Ildegarda

A tavola con Gino Girolomoni.

di Gino Girolomoni

Nella tradizione cui appartengo, quella contadina, tre pasti a base di ortica in aprile e maggio servivano a depurare il sangue. Non c?è altra pianta così ricca di sali e vitamine e per giunta è anche buona: basta raccoglierla appena spuntata e solo i primi tre verticilli. Anche la magnifica badessa di Bingen, Ildegarda, la esalta e quando conia il termine “viriditas” pensa anche all?ortica e il suo significato faremmo bene ad imprimerlo nella nostra mente: verde vigore vitale, pienezza di vita, verde forza vitale, che invece manca ormai nella nostra alimentazione abituale. La cooperativa di cui faccio parte (Alce Nero) produce una pasta a base di ortica, messa in listino proprio per il valore di questa pianta pungente, ma volendo farne una minestra ecco una ricetta della celebre badessa. Una cipolla, un cucchiaio di olio extravergine di oliva (o di girasole), due belle manciate di foglie d?ortica, una certa quantità di brodo di verdure (dipende dal numero di commensali), 200 grammi di patate, sale, pepe, noce moscata. Tritate le cipolle e fatele soffriggere nell?olio per cinque minuti, lavate le foglie d?ortica e fatele soffriggere con le cipolle per tre minuti, ponete il tutto nel brodo e aggiungete le patate pelate e fatte a pezzi in precedenza, aggiungete i sapori indicati e lasciate cuocere il tutto per quindici-venti minuti a pentola coperta. Frullate e servite e… buon appetito!


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