Educazione

Riscoprire i quartieri. Attraverso la bellezza

Si è tenuto oggi l'incontro conclusivo di un'iniziativa che ha coinvolto i ragazzi dell'istituto Itsos Albe e Lica Steiner a Milano, che si sono impegnati in una ricerca-azione per la riscoperta e la valorizzazione del proprio territorio, nel contesto di un progetto sostenuto da Con i bambini

di Redazione

Una stanza arancione con attaccate alle pareti delle decorazioni rappresentanti degli utensili

Si è tenuto stamattina a Milano presso l’Istituto Itsos Albe e Lica Steiner, in via San Dionigi 36, l’incontro “Esercizi di sguardo e bellezza. Per una scuola che si apre al territorio e fa dello storytelling territoriale uno strumento didattico”, organizzato da On srl impresa sociale nell’ambito del progetto quadriennale Di bellezza si vive sostenuto da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Progetto intende creare, con un percorso di ricerca-azione un metodo educativo originale che dimostri come la bellezza, nel campo dell’arte visiva, della musica, del teatro, della danza, del paesaggio, della cura dei luoghi, rappresenti l’unica esperienza capace di estendere il potenziale degli individui da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale, contrastando la povertà educativa, migliorando le condizioni di vita e, in ultima analisi, riducendo i costi sociali.

Creatività, contesto, concretezza, collaborazione sono quattro parole che definiscono la ricerca – azione proposta dal progetto Di bellezza si vive e intrapresa dai ragazzi e dalle ragazze dell’istituto inserito nel contesto del quartiere Corvetto. Quattro parole come elementi di stimolo che hanno consentito di mostrare come la scuola può aprirsi al territorio e innovare la propria metodologia nell’ottica della bellezza, dell’arte e dell’analisi del territorio, nel quale si inserisce.

I ragazzi e le ragazze hanno potuto riscoprire e valorizzare il proprio territorio, grazie all’approfondimento dei fondamenti della ricerca sociale on field – osservazione partecipante, interviste – e delle basi della video/foto inchiesta. In tal senso, si è realizzata una mappa interattiva del quartiere con contenuti multimediali fruibili in realtà aumentata, che potesse raccontare il vissuto e la visione del quartiere da parte dei ragazzi e delle ragazze, sottolineandone anche gli aspetti più inediti ed inaspettati. In particolare, il percorso intrapreso dagli studenti era volto: a conoscere e approfondire Corvetto attraverso la storia, i racconti degli abitanti e la riscoperta dei luoghi; ad acquisire la capacità di comunicazione e narrazione territoriale ed a sviluppare il senso civico, la capacità di tutela, la valorizzazione ed il rispetto del proprio territorio. Soprattutto, si è data i ragazzi e alle ragazze l’opportunità di poter scoprire loro stessi, di poter ampliare le loro possibilità e di poter attuare una crescita inter-generazionale. Al termine dell’intera azione si è allestita una Mostra, ospitata a giugno scorso nei locali della scuola, dei lavori realizzati.

All’incontro conclusivo, moderato da Giulia Imbrogiano junior consultant di On srl impresa sociale, e dopo la proiezione del video, che mostra le attività svolte dagli studenti nell’ambito della ricerca -azione, ed i saluti della dirigente scolastica Immacolata Salvatore, hanno partecipato: la responsabile del progetto Di bellezza Si vive, Giorgia Turchetto, il fotografo, Enrico Rassu, la ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano, Patrizia Cappelletti, la Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Paola Zanini, lo junior consultant di On srl impresa sociale, Luigi Tufariello, oltre all’intervento degli studenti sulla ricerca -azione Genius Loci Corvetto.

«La bellezza è stata uno strumento potente per educare alla cittadinanza», ha detto Turchetto, «accrescendo nelle comunità il desiderio e quindi il potere di trasformazione. Le esperienze estetiche hanno sempre la capacità di allargare gli immaginari e gli orizzonti delle persone e quindi generare alternative nella vita delle persone. Molte delle azioni realizzate nel progetto hanno accesso in tantissimi ragazzi il desiderio, il piacere, la volontà partecipata a voler trasformare i loro quartieri difficili, spesso enclave repulsive, in attrattori di nuova coesione sociale con l’obiettivo di ribaltare ogni forma di determinismo storico, di pregiudizio, promuovendo iniziative così originali e generative capaci di attivare osmosi sociale».

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