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Rischio sicurezza per l’Italia sul web

Tra i paesi Ue siamo i più esposti a virus, problemi di protezione della privacy, accesso pericoloso da parte dei bambini

di Redazione

I navigatori italiani sono tra i più esposti ai rischi sicurezza su internet, da virus a problemi di protezione della privacy, ma anche phising e accesso a siti inadeguati o pericolosi da parte dei bambini. È quanto emerge dai dati Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, diffusi in occasione del Safer Internet Day, manifestazione promossa dall’Ue per migliorare la consapevolezza dei rischi legati al web che si terrà domani con iniziative in tutti i paesi dell’Unione.

Secondo i dati diffusi da Bruxelles, gli internauti italiani sono tra i più colpiti da virus (45%). Peggio solo i bulgari (58%), i maltesi (50%), gli slovacchi (47%) e gli ungheresi (46%), mentre tra i meno colpiti gli austriaci (14%), gli irlandesi (15%), i finlandesi (20%) e i tedeschi (22%). Ma gli italiani sono anche tra coloro che meno fanno uso di antivirus, appena il 67% contro una media Ue dell’83%.

Problemi di conseguenza anche per quanto riguarda dati personali diffusi su internet e abusi della privacy, dove l’Italia ha riscontrato più problemi insieme all’Olanda (6%), preceduti da Bulgaria e Spagna (7%). Anche per quanto riguarda il phishing e le conseguenti perdite di denaro per esempio sui conti correnti online o tramite uso di carta di credito, ben il 4% degli utenti italiani segnala di avere avuto problemi. Le frodi online hanno fatto più vittime solo in Lettonia (8%), Gran Bretagna (7%), Malta e Austria (in entrambe 5%).

Preoccupanti anche i dati su web e bambini. L’Italia è il paese con il numero più alto di bambini che sono finiti su siti inappropriati o entrati in contatto con personepotenzialmente pericolose, ben l’11%, seguiti dalla Lettonia con il 9%. Ma avverte Bruxelles, questi numeri significano anche che c’è consapevolezza da parte dei genitori italiani del problema dell’adeguatezza dei contenuti visionati dai bambini.

Allo stesso tempo, però, l’Italia è anche uno dei paesi Ue con la più bassa percentuale (appena 4% contro una media Ue del 14%) di utilizzo di software che bloccano l’accesso a siti potenzialmente pericolosi per i bambini o di controllo genitoriale quando i ragazzini navigano online. Tra i paesi in cui invece c’è maggiore controllo sulla navigazione dei minori, Lussemburgo e Slovenia (25%), Francia (24%), Danimarca, Austria e Gran Bretagna (21%) e Finlandia (20%).

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