Formazione

Rischio chiusura per Direzione Generale cooperazione allo sviluppo?

L'allarme lo lancia, in un suo comunicato che riportiamo integralmente, l'Associazione ONG italiane.

di Paolo Manzo

Le Agenzie stampa e i principali quotidiani nazionali hanno diffuso nelle ultime ore una notizia che riguarda un ulteriore gravissimo taglio ai fondi per gli aiuti i Paesi poveri. Una notizia che, se vera, significherebbe non solo l?azzeramento della cooperazione internazionale per il nostro Paese ma anche la chiusura di una intera Direzione Generale, quella della cooperazione allo sviluppo del Ministero Affari Esteri. L?allarme è subito rimbalzato sia fra le ONG che fra le Istituzioni. ?Appena appresa la notizia ? dichiara Sergio Marelli, Presidente dell?Associazione ONG Italiane ? abbiamo attivato i nostri canali, compreso il gabinetto del Ministro degli Esteri, e verificato che quanto votato dalla commissione bilancio del senato è un ulteriore taglio non di 350 milioni, come riportano i giornali, ma di 56,1 milioni di euro – emendamento presentato dal senatore Azzolini – ai fondi per gli aiuti ai Paesi poveri. Una riduzione comunque gravissima considerato che andrà ad aggiungersi ai 152 milioni della proposta di Tremonti?. Il che si tradurrebbe in 208 milioni in meno nel 2006, che salirebbero a 233 nel 2007 e a 248 nel 2008. ?Significa un taglio del 40% rispetto ai fondi del 2005 ? prosegue Marelli ? che già erano a un terzo degli impegni sottoscritti dal nostro governo in sede Ue?. La situazione ha ormai del grottesco e mette seriamente a repentaglio non solo il lavoro delle ONG ma quello di tutti i soggetti della cooperazione internazionale che saranno impossibilitati a garantire la continuità delle iniziative già avviate. Secondo il Presidente dell?Associazione ONG Italiane ?Il Ministro degli Esteri Fini, che è anche vice premier di questo governo, deve intervenire, non lasciandosi distrarre da altri dossier quando i partiti della sua stessa maggioranza di governo gli stanno scippando le uniche risorse di cui dispone per fare una politica estera dei fatti e non delle parole. Ai senatori di maggioranza e opposizione che da lunedì discuteranno la finanziaria in seduta plenaria chiediamo di non permettere che le decisioni scellerate della commissione bilancio diventino la realtà con cui fare i conti nel 2006?. Alle ONG non resta che chiedere il reintegro dei fondi previsti per il 2005 già vergognosamente insufficienti, ma che permetterebbero al sottile filo di speranza che ancora resiste di non spezzarsi del tutto.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA