Politica

Ripreso l’esame del Ddl sul biotestamento in aula

Già efettuate le dichiarazioni di voto

di Redazione

È ripreso intorno alle 10.35 l’esame del Ddl sul biotestamento in Aula alla Camera. La discussione sul testo è cominciata con le dichiarazioni di voto, inaugurate dalla deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni. Ieri la seduta si era conclusa con il respingimento del primo emendamento all’articolo 1, proposto dai radicali. Nonostante il voto segreto, la maggioranza ha tenuto e l’emendamento è stato rifiutato con 317 voti contrari, 212 a favore e 15 astenuti.

Stesso esito anche per il primo emendamento votato oggi, presentato dai Radicali e respinto dall’Aula. «Il compito dei Radicali è arduo», sottolinea Farina Coscioni, che ha presentato diversi emendamenti fra cui quello bocciato oggi, «Questo Governo impone alla persona di accettare trattamenti disumani e degradanti. Sia di fronte a una legge in cui c’è scritto che l’ultima parola non spetta al soggetto titolare del diritto di scelta, a chi ha redatto le dichiarazioni anticipate di trattamento. La maggioranza sta mettendo le mani sulla libertà di ciascuno». Continuano le contestazioni nei confronti dell’emendamento proposto ieri dal relatore Domenico Di Virgilio (Pdl) su alimentazione e idratazione artificiali. Le critiche arrivano da diversi deputati dell’Italia dei valori, e da Benedetto Della Vedova del gruppo Futuro e libertà per il terzo polo. Per Antonio Palagiano (Idv), «questa è una legge truffa, perchè già nel titolo parla di alleanza terapeutica fra paziente e medico, ma questa alleanza è sbilanciata a favore del medico che può rifiutare le indicazioni date dal paziente. Ma è una legge truffa anche considerando l’emendamento Di Virgilio, che limita l’applicazione del testamento biologico solo a malati ultraterminali, con tanto di risonanza magnetica che attesti la mancanza di attività cerebrale. Così la norma si può applicare solo a una categoria esigua di cittadini e resta contraria alla Costituzione». A lanciare l’allarme sul rischio che la legge porti i cittadini a ricorre ai tribunali è Giovanni Paladini (Idv): «Se il testo passa così com’è le aule dei tribunali», avverte, «saranno sommerse dai ricorsi. Per questo credo sia necessario lanciare un referendum per permettere alla gente di esprimersi». Della Vedova annuncia infine che il gruppo Futuro e libertà per il terzo polo «voterà no a tutti gli emendamenti perchè riteniamo che sia un errore fare questa legge senza condivisione. Una legge che con l’emendamento presentato ieri dal relatore varrà per una casistica limitata di persone in quasi morte cerebrale. Voteremo no a tutto, tranne che agli emendamenti che vogliono rimettere nelle mani di medico e familiari le decisioni caso per caso».


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