Welfare, assistenza e tecnologia: tre ingredienti che fanno di SLAncio un progetto di successo e l’orgoglio di tutta la comunità.
“SLAncio” è un progetto che nasce dalla Cooperativa La Meridiana di Monza, da circa 40 anni attiva nell’ ambito della cura agli anziani, per sostenere una casa di cura per persone in stato vegetativo o colpite da malattie neurologiche e neuromuscolari invalidanti come la SLA, le distrofie o la sclerosi multipla.
Il centro, inaugurato a gennaio del 2014 e adiacente all’ RSA San Pietro gestita dalla Cooperativa, ospita oggi 71 posti letto.
“‘SLAncio’ è un appellativo che appare paradossale. – così Roberto Mauri, direttore della struttura. – Tuttavia, rispecchia lo spirito di questo luogo: reagire all’ avversità della malattia con intelligenza, competenza medica, cura amorevole. SLAncio non è solo un luogo di degenza. È una casa ricca di vita, di iniziative di incontri e di promozione sociale. I malati, quelli che possono, grazie ad apposite tecnologie, comunicano con il territorio, lanciano appelli a Sindaci e ai cittadini, scrivono su riviste e giornali, invitano a visitare e sostenere il centro.”
Commuovente è la storia di Luigi Picheca che è riuscito a coronare il suo sogno di diventare giornalista.
“La nostra vita è unica, non dobbiamo buttarla via, le nostre memorie potranno essere utili a tante altre persone che si potranno ritrovare in situazioni analoghe alle mie e che potranno trovare ispirazione nelle mie parole.” Così Luigi, 61 anni e da 9 malato di SLA, chimico di professione, sposato e padre di due figli, oggi Luigi è costretto all’immobilità, respira con l’ausilio delle macchine e comunica con gli occhi. Quando siamo andati a trovarlo, ci ha salutato grazie al suo computer che dà voce ai suoi pensieri. “Qual buon vento vi porta?” ci ha detto.
Luigi oggi vive presso il Centro SLAncio di Monza. E’ portavoce dei malati, ha lanciato appelli, ha scritto per alcuni giornali locali e tiene una rubrica sul giornale online Il Dialogo di Monza. Il 23 novembre 2015, è stato accolto a pieno titolo fra i giornalisti Pubblicisti.
“Quest’ attività – ha commentato Luigi – è stata un’avventura che ho affrontato con impegno e determinazione con lo scopo di far conoscere un mondo troppo spesso trascurato dai media. La SLA, paradossalmente, mi ha permesso di conoscere quello che non conoscevo di me stesso, la parte di me rimasta per anni nascosta, sopita. Mi mancava cioè, di conoscere in modo più profondo cosa sia la sofferenza, di addentrarmi in questa battaglia e di vincerla per vivere felici.”
L’immagine è stata presa dal quotidiano online Il Dialogo di Monza, dove Luigi Picheca tiene la rubrica “Scritti con Slancio”
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