Cultura
Ripartenza significa fare la propria parte, tutti
È fondamentale oggi tentare di riattivare un dialogo positivo tra famiglie e scuola. Educare alla complessità significa educare al rispetto delle difficoltà e delle incertezze, degli errori anche. Essere pronti a soccorrere piuttosto che a giudicare. Fare la propria parte, a tutti i livelli. Perché la chiamata alla ripartenza della scuola vale per tutti, non solo per i docenti e i dirigenti, consapevoli che la sfida è alta e il nemico è comune.
Vi diamo una notizia: la scuola riparte!
Anzi meglio: la scuola è già ripartita (anche in presenza) dal 1 settembre!
Ancora meglio: la scuola non deve proprio ripartire, perché non si è mai fermata!
Si riuscirà a mettere un freno all’eccesso veramente insostenibile di parole, opinioni congetture, timori? Si riuscirà finalmente ad avere rispetto di quello che oggi più che mai è il cuore pulsante della nostra società?
Rispetto. Delle persone, dei ruoli, del lavoro, dei tempi, delle difficoltà. Basterebbe questo: una buona, sana, mai eccessiva dose di rispetto. Che nessuno debba sentirsi autorizzato a congetturare intervenire sparlare polemizzare, a partire da sciocchezze e superficialità che della complessità del mondo scuola non toccano neppure la superficie. Come è stato per il tormentone estivo dei banchi a rotelle, veramente eccessivo oltre che infondato. Polemiche sterili, che alimentano la sfiducia delle famiglie, quando questa non si trasforma come spesso accade in ostilità, rompendo sul nascere il patto educativo di fondo, senza il quale nessuna scuola può essere significativa ed efficace nella formazione dei nostri bambini e ragazzi.
E loro, dove sono? Qualcuno ogni tanto se lo chiede, piuttosto che fare ironia facile e dannosa sull’ultima fake news del giorno? Proprio loro, che nell’estate più strana e impensabile della loro vita hanno dovuto prima disperare, poi tentare di credere in una impossibile “normalità”, della quale infine sentirsi additati come colpevoli! Qualcuno ha veramente consapevolezza di quanto sia fondamentale, in tale situazione, tentare di riattivare un dialogo positivo tra famiglie e scuola nel momento cruciale di una ripartenza mai così difficile e complessa?
Ecco un’altra parola chiave. Un altro insegnamento che la pandemia ha mancato di darci. Educare alla complessità: e quindi al rispetto delle difficoltà e delle incertezze, degli errori anche. Essere pronti a soccorrere piuttosto che a giudicare. Fare la propria parte, a tutti i livelli. Perché la chiamata alla ripartenza della scuola vale per tutti, non solo per i docenti e i dirigenti. Tutti insieme si riparte, con flessibilità e comprensione reciproca, consapevoli che la sfida è alta e il nemico è comune.
*filosofo, docente all’IIS Guarasci-Calabretta di Soverato e presidente dell’associazione Amica Sofia
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