Non profit

Riparte il campionato della solidarietà

B Solidale, il progetto sociale della Lega di serie B, prende il via. 5 i progetti che verranno sostenuti, scelti tra 197 proposte

di Lorenzo Alvaro

Per la terza stagione torna B Solidale, la piattaforma di Responsabilità Sociale attraverso la quale la Lega Serie B si confronta con il terzo settore durante l’arco di tutta la stagione Serie B Eurobet 2013/14. Un progetto che ha voluto modificare l’approccio tradizionale del calcio verso il mondo della solidarietà, in modo meno routinario, attraverso un impegno più strutturato e sistematico, selezionando un numero ristretto di 5 Associazioni.

«L'obbiettivo era quello di mettere ordine alle numerose inziative benefiche di cui il calcio si è sempre fatto veicolo. Spesso succedeva che queste iniziative, non metodizzate e spesso sovrapposte tra loro, perdevano di forza e visibilità. Capitava di avere tre diverse proposte nella stessa giornata. Così è nata B Solidale», spiega il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi.

In questa terza edizione sono state 197 le organizzazioni non profit che hanno partecipato al bando, candidando progetti dedicati ai 5 temi identificati dalla Lega: infanzia, terza età, ricerca scientifica, diversa abilità e disagio sociale.

Nella precedente edizione i progetti sono stati 105 e 57 nella prima edizione, segno positivo di un progetto che sta avendo sempre più successo e attenzione da parte del terzo settore, ma anche di un bisogno crescente e di una sempre maggiore richiesta di aiuto.

Le campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi saranno veicolate in contemporanea su tutti i campi della Serie B Eurobet e amplificate in ambito locale dalle società, con la partecipazione dei quotidiani sportivi e dei licenziatari audiovisivi di Lega.

«Abbiamo dimostrato in questi anni», ha ricordato sempre Abodi, «che le nostre partite non si giocano soltanto in campo. Con B Solidale il calcio vuole restituire alla comunità una parte di quel tanto che riceve dalla gente e dai territori. B Solidale è dove c’è bisogno, quest’anno poi farà un salto importante certificato dal passaggio in Fondazione. Passaggio che si è reso necessario dopo la scomparsda di Stefano Borgonovo. Stefano infatti era parte del comitato etico che sceglieva i progetti. Venuto a mancare lui abbiamo deciso di dotarci di una struttura più solida».

«Come stabilito abbiamo scelto 5 progetti che saranno seguite ognuna per 7 giornate di campionato. Il che vuol dire essere sotto i riflettori per circa un mese e mezzo. Un gran cambiamento rispetto al passato», sottolinea il presidente.     

Un progetto che, nello spirito di unitarietà della Lega, somiglia alla scelta, sempre di Abodi, della sponsorizzazione collettiva. «È un modo per diventare forti e appetibili sul mercato. Nessuno ha ala forza di squadre come Milan, Inter o Juve. Solo tutti insieme abbiamo potere contrattuale. E questo non vale solo per la pubblicità ma anche appunto per la solidarietà», sottolinea Abodi.

Le Onlus
Nel campo dell’infanzia la scelta ha premiato l’Associazione CasaOz Onlus che si occupa prevalentemente di accoglienza, sostegno e accompagnamento dei bambini e dei loro nuclei familiari colpiti dall’esperienza della malattia: «Il progetto su cui punteremo quest’anno», ha detto la presidente Enrica Baricco, «è un progetto pilota in favore dei trapiantati di fegato». Nel settore della terza età riconosciuto l’impegno dell’Associazione Italiana Parkinsoniani, ente morale che ha lo scopo di promuovere un’informazione sistematica su tutti gli aspetti della malattia del Parkinson a pazienti, familiari e sanitari come ha spiegato Gianluca Sordiglioni, mentre l’Associazione Nazionale per le Infezioni Osteoarticolari (ANIO Onlus) è l’ente di volontariato che si occupa di tutelare tutti i malati affetti da infezioni ossee, scelto nel campo della diversa abilità: «La collaborazione con B Solidale», ha spiegato Girolamo Calsabianca, «ci dà coraggio in un momento di difficoltà economica del Paese che si ripercuote nella raccolta fondi».

Selezionata anche la Fondazione “Città della Speranza” Onlus, con un progetto di assistenza psicologica e di ricerca-intervento in oncoematologia pediatrica, nel settore della ricerca scientifica: «L'aito della Serie B aiuto è importantissimo», ha detto il fondatore Franco Masiello, «ci impegniamo a relazionare con trasparenza ogni singolo centesimo che riceveremo».

Mus-e Ambrosiana Onlus persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale svolgendo attività di carattere culturale: è stata scelta per la categoria del disagio sociale. Un ambito questo che riguarda anche l’integrazione razziale, tema particolarmente sentito in questo momento dalla Lega Serie B e dall’opinione pubblica. E infatti, come ha spiegato la presidente Eleonora Rosati «il progetto su cui punteremo riguarderà l’integrazione scolastica degli alunni stranieri attraverso laboratori scolastici».

Parte degli incassi play off,  25.000 euro, alla Caritas per l’Emilia
L’appuntamento di Padova è anche l’occasione per ricordare, anche concretamente, il terremoto che ha colpito l’Emilia nella primavera del 2012. Nella consapevolezza che a oltre un anno di distanza c’è ancora tanto da fare, luoghi da ricostruire, spazi sociali da ricreare, un’economia, e quindi un’occupazione, da sostenere, la famiglia della Serie B non dimentica e si è impegnata nuovamente ad aiutare luoghi martoriati dal sisma dello scorso maggio.

Così come un anno fa, grazie alle generosità delle sei squadre coinvolte nel play off e nei play out 2011/12 furono raccolti 150mila euro per contribuire alla nascita di tre centri di comunità realizzati da Caritas a Medolla, Fossa di Concordia e Mirandola, allo stesso modo anche quest’anno le quattro qualificate alla fase finale per la promozione in A hanno, insieme alla Lega Serie B, deciso di partecipare alla rinascita di luoghi di promozione sportiva, sempre attraverso l’opera fondamentale di Caritas italiana, con l’obiettivo di rafforzare il tessuto sociale ispirato ai valori di solidarietà e partecipazione. «Anche in questo caso li useremo per realizzare luoghi di socialità, strumenti per aprirsi e condividere anche la gioia della ricostruzione e della ripresa», ha detto don Andrea La Regina direttore macroprogetti di Caritas Italiana.

 


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