Famiglia

Rinite allergica, è boom tra i bambini

Il fenomeno è sottodiagnosticato: un italiano su 6 ne soffre. Più colpiti bambini e ragazzi: 1 su 4

di Gabriella Meroni

Naso che cola ed occhi rossi per tutto l?anno, soprattutto per il ragazzi ed i bambini. Aumentano in modo continuo e consistente le percentuali di giovani colpiti da rinite allergica. Diminuiscono le loro difese contro il mix micidiale di pollini senza più stagioni ed inquinamento urbano. Lo dice oggi uno studio curato dall?Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino e dall?Università di Genova, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale ?Pediatrics? e presentato ad ?Asma bronchiale e rinite allergica un update dopo 10 anni?. Due giornate internazionali di incontri di aggiornamento ed approfondimento per allergologi provenienti da tutta Europa, in programma a partire da oggi pomeriggio fino alla sera di sabato 2 giugno al Porto Antico di Genova. ?Lo studio ? dichiara il professor Walter Canonica Direttore della Clinica di Malattie dell?Apparato Respiratorio e Allergologia Di.M.I. Università degli Studi di Genova e promotore del convegno ? ha scattato una fotografia più che attendibile della presenza dei sintomi da rinite allergica nella popolazione giovanile italiana e, grazie alla comparazione con i dati preesistenti relativi al 1994/95, è riuscito a tracciare per la prima volta la tendenza all?aumento del fenomeno allergie ? riniti allergiche. Secondo i nostri dati ? continua il professor Canonica, che acquisirà nel 2008 la presidenza della WAO (World Allergology Organization) ? negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento maggiore del 5 per cento per questo tipo di patologia, ciò significa che se questo trend di crescita rimarrà anche solo costante entro il 2020 avremo un bambino ed un adolescente su due affetto da rinite allergica.? Alcuni dati estratti dallo studio: se i ragazzi ed i bambini in Italia (dati Istat 2003) sono circa 8 milioni gli esperti hanno riscontrato riniti allergiche in 1 milione e 549 mila bambini nella fascia d?età compresa tra i 6 ed i 7 anni, ed 1 milione e 553 mila ragazzi tra i 13 ed i 14 anni. Comparando i dati dal 1994 al 2002 si è registrato un incremento maggiore di riniti allergiche nei bambini (pari a + 5,2 per cento) che negli adolescenti (pari a + 4,1 per cento). Allergie peggiorano la vita. Il problema delle allergie ai pollini comporta in genere sintomi intensi a carico degli occhi, del naso e talvolta dei bronchi (asma), peggiorando nettamente la qualità di vita. Infatti la pollinosi, cioè l?allergia ai pollini, compromette la capacità di studio, di lavoro, di compiere sport ed altre attività all?aperto. Questi individui, geneticamente predisposti, producono particolari anticorpi che quando vengono a contatto con le proteine rilasciate dai pollini innescano una reazione immunitaria che provoca i sintomi dell?allergia. Non tutti gli allergici producono anticorpi per gli stessi pollini, quindi è necessario effettuare una indagine personalizzata per caratterizzare il profilo di ogni singolo paziente. I pollini si fondono con l?inquinamento. I pollini sono particelle invisibili prodotte dalle piante a scopo riproduttivo, che si diffondono nell?aria anche a grande distanza. Molte di queste particelle fanno parte delle PM10, cioè delle polveri fini di cui spesso si parla a proposito di inquinamento atmosferico. Pollini anche d?estate, i cambiamenti climatici. In estate si verifica la pollinazione delle urticacee (in particolare parietaria) e delle composite (assenzio, ambrosia,ecc.) che continua fino all?inizio dell?autunno. Quindi l?allergia ai pollini si estende per un lungo arco di tempo, da gennaio ad ottobre. I cambiamenti climatici attualmente in corso, caratterizzati principalmente da un aumento della temperatura (effetto serra), hanno modificato la biologia delle piante, ripercuotendosi sulla loro pollinazione e di conseguenza sui sintomi degli allergici. Ad esempio vi sono studi che riportano un aumento negli ultimi anni del polline di betulla, ambrosia e cedro (Cryptomeria Japonica). Altri riportano che l?ambrosia produce più polline in ambiente urbano, più caldo e ricco di CO2, che in campagna. La temperatura influenza anche il calendario di pollinazione: in generale le piante in città fioriscono 2-4 giorni prima rispetto all?ambiente rurale. A causa dell?aumento termico globale alberi come il nocciolo, la betulla, l?ontano, l?ulivo ed erbe come le graminacee e la parietaria tendono ad anticipare l?inizio della pollinazione di circa un giorno ogni anno. Si osserva anche un prolungamento del periodo di pollinazione: la parietaria ora produce pollini nei primi mesi di autunno in regioni ove normalmente la fioritura cessava a fine settembre.


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