Economia

Rinaldi: in troppi si spacciano per non profit

Un allarme lanciato dal presidente del Consorzio So. & Co. durante l’incontro Etica e buona cooperazione sociale

di Redazione

Sono state ventidue le cooperative che hanno partecipato all’incontro “Etica e buona cooperazione sociale”, svoltosi presso il consorzio So. & Co. Un migliaio le persone coinvolte tra soci e  lavoratori. Scopo dell’iniziativa avviare un tavolo di lavoro permanente che coinvolga e sensibilizzi le istituzioni sul tema della buona cooperazione sociale «Dietro la facciata omogenea della cooperazione sociale si celano forme proprietarie che non sono espressione di alcun particolare interesse nei confronti della comunità. Sempre più dobbiamo fare i conti con ditte individuali camuffate, e con altri soggetti giuridici il cui solo scopo è quello di accaparrarsi le gare pubbliche e arraffare il più possibile, spesso calpestando i diritti elementari», ha affermato Luca Rinaldi, presidente del consorzio So. & Co., nel suo discorso introduttivo. «Siamo di fronte a delle cooperative-vampiro, nate col solo scopo di intercettare appalti, senza restituire niente in termini di innovazione, promozione culturale, dibattito, servizi. Tutto questo, si capisce bene, è molto lontano dalla vera natura della cooperazione sociale, un settore peraltro capace di offrire ancora indici positivi di crescita sia in termini di fatturato che di occupazione e nato originariamente dall’incontro col volontariato, il servizio civile, l’obiezione di coscienza, l’associazionismo, la cooperazione internazionale». In mezzo all’assenso generale dei presenti, è emersa la necessità di sottolineare ciò che distingue le “buone” cooperative sociali da quelle realtà che invece sono “macchine costruite ad arte per rastrellare soldi pubblici”: dare servizi sempre più qualificati ed efficienti; fornire risposte concrete ai problemi del territorio; mettere in comune esperienze e storie; lavorare il più possibile su progetti propri anziché su appalti pubblici.

Da qui l’idea di istituire un tavolo di lavoro permanente, che preveda eventi pubblici e riunioni periodiche di aggiornamento interno. Tra i primi impegni in agenda, la definizione di un incontro all’interno di Confcooperative – la Confederazione Cooperative Italiane che costituisce la principale organizzazione giuridicamente riconosciuta di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali – e una serie di incontri ai quali invitare assessori e sindaci di tutto il territorio provinciale, ma anche rappresentanti delle due Asl. I prossimi obiettivi del tavolo di lavoro “Etica e buona cooperazione sociale” saranno quelli di arrivare a un riconoscimento formale della buona cooperazione, che valga anche in sede di assegnazione delle gare d’appalto e affidamento di lavori e servizi. In particolare, come hanno ribadito i presenti, sarà chiesto agli enti pubblici di rendere obbligatorio il certificato di revisione per partecipare alle gare d’appalto.

 

L’elenco delle Cooperative sociali di Tipo A e B che hanno partecipato:

Giovani e Comunità; L’Impronta Onlus; Ri-Diamo Onlus; Progetto Lavoro; Una scuola per tutti; Agape; Il Dado Magico; Domus; La Gardenia; Pozzuolo; La Mongolfiera; Iris; Zefiro; Cose e persone; La Mano Amica; Odissea; Il Ponte; Solidando; Arcobaleno; Poseidon; Donne e Lavoro; Il Girasole.

 

 


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