Non profit

Rimesse, un giro miliardario ancora troppo penalizzato

di Paolo Manzo

600mila euro come contributo-dono…
…sono stati concessi alla Repubblica Democratica del Congo dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina. I fondi, erogati tramite il Cicr – Comitato internazionale della Croce Rossa, rappresentano la risposta dell’Italia all’appello di emergenza lanciato per la Rdc e verranno usati per fornire assistenza umanitaria alla popolazione del Nord e Sud Kivu. Contemporaneamente Gran Bretagna e Cina hanno firmato un’intesa per gestire assieme in Africa le esigenze alimentari della popolazione. Per ora Londra e Pechino hanno versato 1,7 milioni di sterline ciascuna.
Good News ma, in entrambi i casi, si può fare e dare di più (soprattutto se si pensa ai soldi stanziati qualche mese fa per salvare le banche nella crisi finanziaria).
Oltre 40 miliardi di dollari ogni anno…
?A tanto ammontano le rimesse mandate dai lavoratori africani alle famiglie che vivono nel loro continente d’origine.
Lo rivela un rapporto dell’Ifad – Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo dell’Onu presentato in occasione del Forum globale sulle rimesse. Purtroppo i costi di invio, a differenza di quanto promesso dai Grandi al G8 dell’Aquila, sono ancora altissimi, in alcuni casi addirittura il 25% dell’importo spedito, il che rende le rimesse ancora insufficienti per le necessità di sviluppo dell’Africa. G8? Parole, parole, parole?

Dalla Fondazione Bill & Melinda Gates?
?invece arrivano fatti. Donerà a breve 120 milioni di dollari sotto forma di prestiti per progetti nel settore dell’agricoltura al continente africano.
Finora la fondazione ha investito 1,4 miliardi di dollari in progetti nel campo dell’agricoltura, diventando uno dei maggiori donatori in un settore fortemente eroso dalle riforme strutturali imposte negli anni 80 e 90 nei Paesi in via di sviluppo dalle istituzioni finanziarie internazionali.

La compagnia petrolifera brasiliana Petrobras?
?investirà 3 miliardi di dollari in Angola nei prossimi tre anni. Lo ha dichiarato l’ambasciatore brasiliano Alfonso Cardoso.
Oltre le trivellazioni, parte degli investimenti andranno a finanziare anche progetti di sviluppo.


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