Non profit

rimesse in crescita, il G8 chiede trasparenza

Se ne discuterà alla Maddalena

di Emanuela Citterio

I Grandi studiano siti internet nazionali per spiegare agli stranieri le offerte migliori per inviare i soldi in patria. Ma anche il non profit scende in campo
Mandare soldi a casa via cellulare. Forse sarà possibile, un giorno, agli immigrati che vivono in Italia. È uno dei dettagli allo studio del prossimo G8, che ha istituito quattro aree tematiche dedicate alle rimesse degli immigrati. Secondo la Banca d’Italia, nel 2008 gli stranieri che vivono nel nostro Paese hanno mandato a casa 6 miliardi di euro, 10 se si considerano anche i circuiti informali. E la Banca mondiale calcola che le rimesse globali stiano raggiungendo i 300 miliardi di dollari, una somma tre volte superiore all’Aiuto pubblico allo sviluppo. A livello internazionale, per iniziativa della stessa Bm, è nato un gruppo di lavoro su come valorizzare le rimesse, e da parte sua l’Italia sta seguendo il dibattito «con attenzione», come ha dichiarato il ministro Frattini.
Il G8, in vista del vertice di luglio alla Maddalena, sta lavorando attorno a quattro macrotemi sulle rimesse: l’armonizzazione legislativa fra i Paesi membri, la microfinanza per lo sviluppo, l’evoluzione dei sistemi di pagamento (il cellulare è un esempio) e la trasparenza, con l’obiettivo di creare un sito di informazione sui servizi di trasferimento di denaro. Un progetto quest’ultimo che vede coinvolta anche l’Abi, l’Associazione bancaria italiana. «In Paesi come la Francia e la Germania esistono già siti che comparano i costi delle transazioni, bancarie e non», spiega Alessandro Zollo, responsabile del settore Sistemi e servizi di pagamento retail di Abi. «Ora Banca mondiale vuole istituire un modello globale, perciò si sta promuovendo un sito in ogni nazione che consenta all’immigrato di verificare l’offerta migliore sul territorio». E in ambito G8 esiste un “pool Italia” che sta mettendo a punto il modello, di cui fanno parte Abi, presidenza del Consiglio, Mae, Bankitalia e Cespi-Centro studi di politica internazionale. «Un prototipo del sito sarà lanciato entro luglio», anticipa Zollo.
Intanto il ministero degli Affari esteri ha finanziato, con 275mila euro, un’iniziativa del terzo settore che comprende la creazione di un sito per rimesse trasparenti. Si chiama «Migranti per lo sviluppo» ed è promosso da Ucodep, Acli, Arci e WWF con la consulenza di Cespi. Per la sola creazione del sito sono stati stanziati 47mila euro. Le due iniziative, pubblica e non profit, daranno origine a un solo sito? «È il nostro auspicio», afferma Roberto Barbieri di Ucodep. «Abbiamo pensato a uno strumento che può essere integrabile con altri partner. Con Cespi stiamo preparando uno studio di fattibilità che finirà sul tavolo del G8».

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