Non profit
Rimborso dei versamenti in eccedenza o non dovuti della tassa sul medico di famiglia
di Redazione
Ministero delle Finanze – Circolare 32 E – OGGETTO: Articolo 6, comma 2, legge 14 novembre 1992, n. 438 – Quota fissa individuale annua per lassistenza del medico di base – Rimborso dei versamenti in eccedenza o non dovuti
Da più parti è stato chiesto di conoscere le modalità di restituzione della quota fissa individuale annua per lassistenza del medico di base, prevista dallarticolo 6, comma 2, del decreto legge 19 settembre 1992, n. 384 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 novembre 1992, n. 438, nellipotesi in cui la stessa quota sia stata erroneamente corrisposta in misura doppia, o comunque maggiore rispetto al dovuto.
Avuto riguardo alle modalità di calcolo del numero delle quote dovute, ai sensi dellarticolo 6, commi 2 e seguenti, della legge 14 novembre 1992, n. 438, successivamente abrogati dallarticolo 8 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, si sono verificati, infatti, casi in cui i contribuenti hanno versato importi superiori a quanto dovuto.
In particolare, è stato chiesto se siano applicabili le modalità di restituzione previste dalle disposizioni contenute nell articolo 33 della legge 21 novembre 2000, n. 342, recante Misure in materia fiscale.
Come è noto larticolo 6, comma 2, del decreto legge 19 settembre 1992, n. 384, convertito dalla legge 14 novembre 1992, n. 438 prevedeva lobbligo a carico di tutti i soggetti che superavano un determinato limite di reddito, del versamento della quota fissa individuale per lassistenza medica di base.
Successivamente, con decreto del Ministro della Sanità, di concerto con i Ministri delle Finanze e del Tesoro, emanato in data 25 giugno 1993, in attuazione alla delega contenuta nel comma 4 del citato articolo 6 venivano dettate le disposizioni per laccertamento delle condizioni di reddito dei soggetti di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo e per il versamento della quota fissa per lassistenza medica di base, senza nulla prevedere in merito alle modalità di rimborso nelle ipotesi di somme erroneamente versate e non dovute in tutto o in parte.
In ordine alle somme richieste a norma del citato articolo 6 della legge n. 438 del 1992, si osserva che le stesse non hanno natura né di imposta né di tassa, ma sono piuttosto assimilabili ai contributi assistenziali obbligatori, tantè che sono stati ammessi in deduzione in sede di determinazione dellimponibile ai fini dellimposta sul reddito delle persone fisiche, ai sensi dellarticolo 10, comma 1, lett. e), del Testo Unico.
Pertanto, lobbligazione in argomento resta disciplinata dalle norme del diritto comune, con la conseguenza che per la ripetizione dindebito si rende applicabile la disciplina prevista dallarticolo 2033 del codice civile, non essendo applicabili né le norme della riscossione, né le disposizioni di cui allarticolo 21 del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.
Le modalità di restituzione delle somme in argomento sono stabilite allarticolo 33 della legge 342 del 2000.
In particolare, con la disposizione di cui al comma 1 del citato articolo sono stati individuati i soggetti che hanno diritto alla restituzione, ossia … i contribuenti che hanno pagato la quota fissa individuale annua per lassistenza medica di base…, e la misura della stessa, consistente in …un importo pari all80 per cento di quanto versato a tale titolo.
Con i successivi commi 2 e 3 dello stesso articolo 33 è previsto che la restituzione possa avvenire attraverso una delle seguenti modalità di restituzione:
a) per compensazione ai sensi dellarticolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241;
b) tramite diminuzione delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi relativa allanno 2000;
c) con restituzione da parte del sostituto dimposta, previa richiesta dal produrre entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge (entro il 10 dicembre 2001);
d) tramite richiesta avanzata ai sensi del Provvedimento dellAgenzia delle Entrate n. 2001/32457 del 19 febbraio 2001, pubblicato sulla G.U. n. 45 del 23 febbraio 2001, cui si rinvia.
Con tale provvedimento i sostituti dimposta sono stati, tra laltro, autorizzati ad utilizzare, per la restituzione delle quote in oggetto, il monte totale delle ritenute.
Per effetto del dettato letterale della norma, che dispone la restituzione del contributo, non in misura integrale, bensì in misura pari all80 per cento di quanto effettivamente versato a tale titolo, si ritiene che la stessa trovi applicazione anche nelle ipotesi di restituzione di somme versate in eccedenza o non dovute, fermo restando il limite stabilito dal comma 1 del citato articolo 33 della legge n. 342 del 2000.
Di conseguenza, i contribuenti che hanno effettuato versamenti eccedenti limporto dovuto possono ottenere la restituzione di tali somme, nella misura dell80 per cento, mediante una delle modalità previste dal citato articolo 33 della legge n. 342 del 2000 e dal provvedimento adottato dal Direttore dellAgenzia dellEntrate.
E appena il caso di evidenziare che gli interessati non sono tenuti ad allegare le ricevute comprovanti il versamento indebito, in quanto del medesimo è conservata traccia nella banca dati dellAnagrafe tributaria.
Le Direzioni Regionali vigileranno sulla corretta applicazione delle presenti istruzioni.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.