Economia
Rigattieri per il Sud
Da una storica ong cittadina, nasce Triciclo. Lidea: recuperare oggetti dismessi per assistere i poveri
Valorizzare tutti gli oggetti solitamente abbandonati dalla società occidentale per renderli appetibili agli abitanti del Sud del mondo: questa è la molla che ha spinto nel 1996 alcuni volontari della Comunità impegno servizio volontariato- Cisv, nota ong torinese, a fondare la cooperativa sociale Il Triciclo.
Un nome, un programma: infatti la cultura di base che anima i soci di questa cooperativa sociale di tipo b, è il riciclo svolto su tre fasi ben definite.
Grazie a convenzioni con alcune circoscrizioni di Torino e con i Comuni di Collegno e Grugliasco, i soci di Triciclo liberano appartamenti, cantine, soffitte, magazzini e autorimesse e se il contenuto è riutilizzabile, il servizio viene prestato gratuitamente al proprietario dell?immobile vuoto.
Il materiale così raccolto viene portato poi nella sede operativa, un vecchio stabile a ridosso dell?ex Scalo merci del quartiere Vanchiglia: qui si procede alla selezione mirata di ogni oggetto che, a seconda dell?effettiva utilità, può essere destinato ai beneficiari dei progetti di microcredito del Cisv, in Africa oppure in America meridionale.
Diversamente il materiale viene messo in vendita nell?apposito mercatino dell?usato, organizzato nella sede stessa, due giorni alla settimana, il giovedì e il sabato. È qui che avviene il piccolo miracolo imprenditoriale di Triciclo. Non solo da Torino, ma anche dal Piemonte e talvolta da fuori regione i visitatori arrivano a frotte, alla ricerca del buon affare da concludere.
A parlarne con legittimo orgoglio è un musicista, Toni Di Muccio, una delle anime della cooperativa: «È una piacevole abitudine accogliere i nostri clienti: sono per lo più affezionati, alcuni rigattieri, altri veri e propri collezionisti che vanno matti, ad esempio, per le macchine fotografiche d?epoca piuttosto che per libri o stampe». Molti dei frequentatori, in gravi difficoltà economiche, di questo animatissimo mercatino arrivano qui tramite la Caritas e il Sermig. «Chi di noi ha negli occhi il dramma della miseria nel Sud del mondo», aggiunge, «non riesce a tollerare lo spreco del nostro ricco Occidente e Triciclo è ben lieta di consegnare a prezzi irrisori oggetti che ancora possono aiutare a vivere meglio i poveri, a Torino o altrove non ha importanza!». A proposito di prezzi: un perito valuta, una ad una, gli oggetti in vendita e, stabilito un valore, la cooperativa opera un successivo ribasso del 20% al pubblico del mercato.
Un capitolo a parte meritano i mobili: se ne trovano di tutti i generi, a volte non manca il pezzo pregiato. «Nessuno di noi soci aveva la competenza necessaria», spiega Di Muccio, «per un caso fortunato abbiamo incontrato un restauratore la cui impresa aveva appena chiuso: ora è il nostro dipendente a tempo pieno».
focus
Nella società che ci circonda si fa sempre più pressante un nuovo modo di vivere: dimostrare maggiore consapevolezza di fronte alla limitatezza delle risorse fornite all?uomo dalla natura e al degrado dell?ambiente. Costituire un?impresa sociale che si occupi di queste tematiche in una grande città significa anche battersi contro la civiltà dello spreco, del consumo selvaggio, della fuga verso la distruzione della natura.
Non è un caso che a dare origine a questa cooperativa sia stata una ong abituata a monitorare periodicamente il flagello della fame nel Sud del mondo: oltre che ad offrire un?occasione di lavoro, una cooperativa sociale che abbia un simile oggetto aiuta infatti a formare un nuovo spirito, più rispettoso dell?ambiente, nel volontario.
IDENTIKIT
Nome: Cooperativa sociale
Il Triciclo
Indirizzo: via Regaldi 7/11
10154 Torino
Tel: 011.2476311
Anno fondazione: 1996
Fatturato: 450mila euro
Addetti: 14 soci e 1 dipendente
Attività: Sgombero di locali
disabitati, vendita degli oggetti
usati e laboratorio artigianale per
il restauro di mobili, servizi resi-
denziali e diurni
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