Welfare

Rifugiati: tutti i numeri dell’accoglienza italiana

Pubblicato oggi il compendio statistico dello SPRAR, la rete dell'accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo. Nel 2007 accolto il 10,42% delle domande

di Sara De Carli

Crescono in Italia i richiedenti asilo: lo SPRAR-Servizio centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati pubblica oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, “I numeri dell?accoglienza??, un compendio statistico sulle dimensioni dell?accoglienza in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.
Nel 2007 sono state esaminate dalle sette commissioni territoriali 13.509 domande di asilo, di cui 1.408 sono state riconosciute (10,42%). Il tasso più alto di riconocimento dell’asilo si è avuto a Roma (26,42%), il più basso a Trapani6,61%). I dinieghi con protezione sono stati 6.318 (46,77%) e quelli senza protezione 4.908 (36,33%). Complessivamente quindi il 57,19% dei richiedenti asilo ha avuto una qualche forma di protezione.

I dati dell’accoglienza
Lo SPRAR ha accolto 6.284 persone, il 15% in piu? dello scorso anno. Si tratta in prevalenza di uomini adulti tra i 18 e i 40 anni (78% complessivamente, ma la classe più rappresentata è quella 18-25), provenienti principalmente da Eritrea (21%), Afghanistan (12%) ed Etiopia (8%).
Si e? trattato per la maggior parte di persone singole (69%) ma e? importante sottolineare come i nuclei familiari siano stati di tipo mono-parentale nel 40% dei casi, per la quasi totalita? ? a eccezione di una sola famiglia ? con la presenza della sola madre.
La permanenza media è stata di 6 mesi, i servizi offerti hanno puntato soprattutto sui servizi propedeutici all’inserimento (assistenza sociale, mediazione linguistica, assistenza sanitaria, legale, inseirmento lavorativo)

Nel 2007, a seguito anche delle disposizioni di una direttiva del Ministero dell?Interno entrata in vigore nel marzo 2007, è aumentato il numero dei minori non accompagnati richiedenti protezione accolti nello SPRAR. Dai 31 minori segnalati al Servizio centrale all?inizio del 2007, al 31 dicembre dello stesso anno si sono registrate segnalazioni per 295 minori, per 197 dei quali si e? provveduto a una sistemazione all?interno del Sistema di protezione. Si tratta prevalentemente di ragazzini di sesso maschile (96%), provenienti soprattutto da Afghanistan (54%), Somalia (12%) ed Eritrea (10%).
Nel 2007 il Servizio centrale ha monitorato, su tutto il territorio nazionale, una ?popolazione rifugiata? (richiedenti e titolari di protezione internazionale) pari a 7.311 persone, che hanno compreso sia gli accolti dallo SPRAR, sia coloro che hanno beneficiato delle misure di assistenza garantite dai fondi messi a disposizione da un?ordinanza di protezione civile, sia coloro che nel 2007 erano in attesa di entrare nel sistema di accoglienza.

Lo SPRAR è stato istituito dalla legge 189/2002. A coordinare la rete, che oggi conta 115 progetti territoriali, realizzati da 102 Enti locali (presenti in 19 regioni su 20) in collaborazione con un centinaio di realta? del terzo settore, che accedono alle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell?asilo al fine di realizzare interventi di accoglienza e integrazione, per un totale di 2556 posti disponibili, è il Servizio centrale ? istituito dal Ministero dell?Interno, diretto da Daniela Di Capua e affidato con apposita convenzione ad ANCI. Sono Comuni di diverse dimensioni (dalle undici cittadine con una popolazione non superiore ai 5.000 abitanti alle aree metropolitane come Roma, Milano, Napoli) che concorrono a intrecciare l?articolata e varia trama dello SPRAR. La Regione con la maggiore presenza di posti di accoglienza disponibili nello SPRAR e? stata il Lazio (27% del totale delle persone accolte), seguita da Lombardia (13%), Sicilia (13%), Emilia Romagna (6%) e Puglia (5%).

Preoccupati per il “pacchetto sicurezza”
??La crescita del Sistema di protezione nel 2007 e? un risultato importante, sul quale pero? non possiamo adagiarci?? ha dichiarato Fabio Sturani, Sindaco di Ancona e Vicepresidente dell? ANCI, con delega sull?immigrazione. ??Al contrario, dobbiamo continuare a lavorare efficacemente insieme al Ministero dell?Interno, come sempre abbiamo fatto, per rafforzare ulteriormente il sistema nazionale, perche? sono ancora migliaia le persone che rimangono fuori dal circuito dell?accoglienza. E? per loro che dobbiamo, Autonomie locali e Stato centrale insieme, continuare a impegnarci congiuntamente??.

??Non possiamo nascondere tuttavia la nostra forte preoccupazione in merito alle proposte di modifica della normativa in materia di asilo contenute nel cosiddetto ?pacchetto sicurezza? del Governo?? ha proseguito il sindaco Sturani. ??Si tratta di disposizioni che se dovessero essere approvate darebbero luogo a un indebolimento dei diritti fondamentali delle persone e, nello stesso tempo, a un appesantimento della ?burocrazia dell?accoglienza?. Pensiamo all?ipotizzato rientro nei paesi d?origine anche in pendenza di ricorso contro il diniego di protezione, oppure alle limitazioni di liberta? di circolazione sul territorio italiano. Si tratta di misure di cui sfugge l?utilita? concreta, mentre appaiono evidenti le ripercussioni sulla tutela e protezione. Non dimentichiamoci che moltissimi dei richiedenti asilo che il Sistema accoglie sono sopravvissuti miracolosamente a viaggi pericolosissimi, i cui drammatici esiti di morte vediamo nelle cronache di tutti i giorni??.

In 9mila restano fuori
Lo SPRAR conclude il suo documento dicendo che «Questo dimostra come sia necessario prevedere un sistema di accoglienza italiano che sia unico, in grado di connettere lo SPRAR con quelli che presto saranno i centri di accoglienza per i richiedenti asilo (strutture che in base al decreto legislativo n.25/2008 andranno a sostituire i centri di identificazione), nonché con le strutture che le grandi città (Roma, Milano, Firenze) stanno allestendo in diretto collegamento con il Ministero dell?interno; allo stesso modo si dovranno prevedere necessarie forme di collegamento con gli altri percorsi di accoglienza cittadini, più o meno formali, che si sono sviluppati parallelamente al Sistema di protezione (ci si riferisce alle strutture convenzionate con i comuni e anche a situazioni meno strutturate, collegate alle reti delle comunità nazionali e al volontariato, religioso o laico).
Si afferma, dunque, l?esigenza di lavorare per un sistema unico che possa rispondere al bisogno di accoglienza di richiedenti e titolari di protezione, che il Servizio centrale dello SPRAR stima sia rimasto inespresso per circa tra le 8mila e le 9milapersone (tra richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria). Un numero in sé oggettivamente non enorme (il che lo rende potenzialmente di facile gestione, nella predisposizione delle risposte operative, politiche e finanziarie) ma che diventa enorme se lo si percepisce per quello che realmente è: una somma di singole vite».

Clicca nella colonna a destra per scaricare il compendio “I numeri dell?accoglienza?? in versione intergrale. Per ulteriori informazioni: www.serviziocentrale.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA