Volontariato

Rifugiati, Lucidi: “Presto legge organica sul diritto d’asilo”

Il sottosegretario all'Interno lo ha assicurato intervenendo ieri alla presentazione del primo rapporto annuale sul sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, stilato da Anci e Censis.

di Redazione

“In linea con il programma elettorale, il Governo è impegnato affinché venga approvata dal Parlamento una legge organica sul diritto d’asilo che dobbiamo comunque distinguere dalla riforma della normativa sull’immigrazione che presenteremo il prossimo anno”. Lo ha assicurato il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi, intervenendo ieri alla presentazione del Primo Rapporto Annuale sul Sistema di Protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati, stilato da Anci e Censis. “Il Rapporto – ha detto – è uno strumento utile per comprendere l’evoluzione del fenomeno nel nostro paese dall’inizio degli anni ’90 ad oggi e anche perché ci aiuta a compiere un bilancio positivo dell’esperienza di questi anni”. Ed ha aggiunto che “per svolgere al meglio i propri compiti il Sistema nazionale deve essere rafforzato in termini di capacità ricettiva, aumentandone la disponibilità di posti; in termini di risorse da mettere a disposizione agli enti locali per innalzare la qualità dei servizi; rispetto alle istituzioni del territorio affinché vi sia una sempre più ampia collaborazione; rispetto alle istituzioni europee perché possa essere esportato un modello che meglio di altri sta affrontando il gravoso ma ineludibile onere della gestione dei fenomeni migratori ed in particolare dell’asilo”. “Tale rafforzamento – ha concluso – già in atto attraverso diversi interventi che il Ministero dell’Interno ha operato, è l’obiettivo complessivo per i prossimi anni di questo Governo per consolidare e ampliare un’esperienza che riteniamo sia stata positiva”. Questi sono alcuni dei dati emersi dal primo “Rapporto annuale sul Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, curato dal Censis su incarico dell’Associazione nazionale dei comuni italiani e presentato ieri a Roma. Nel 2005 in Italia sono state presentate 9.350 domande d’asilo: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ha garantito 3.028 posti per un totale di 4.654 individui accolti nell’arco dei 12 mesi. Gli accolti sono per il 71,6% maschi (3.330 in valore assoluto): il 75,3% ha un’eta’ compresa tra i 18 e i 40 anni, il 61% è single. Tra i Paesi di provenienza, al primo posto si trova l’Eritrea con 956 beneficiari, seguita da Somalia ed Etiopia: sempre dall’Eritrea arriva il maggior numero di domande d’asilo presentate (1.153). Complessivamente, in Europa alla fine dell’anno passato i rifugiati erano 1.472.587: al primo posto la Germania, con 700.016 rifugiati, seguita da Regno Unito e Francia. Secondo il rapporto “per queste categorie nel nostro Paese si è sviluppato, nel corso degli ultimi anni e attraverso un percorso lungo e faticoso, un sistema di protezione che nel 2005 ha visto coinvolti, in qualità di titolari dei progetti, 81 Enti locali”: l’obiettivo era quello di costituire un network nazionale di soggetti che assicurassero, “attraverso l’erogazione di un insieme di servizi di accoglienza, tutela ed integrazione, il pieno inserimento di richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria nella società italiana”. Il rapporto Anci-Censis, oltre a fare il punto sulla situazione del diritto d’asilo in Italia, sottolinea gli elementi di forza e le criticità della situazione attuale individuando “alcuni possibili percorsi di miglioramento”. A cominciare dal potenziamento della capacità ricettiva del Sistema, attraverso l’aumento della disponibilità finanziaria, che andrebbe calcolato – suggeriscono i ricercatori – “sulla base di un calcolo ponderale, simile a quello utilizzato da Eurostat per l’assegnazione delle risorse del Fondo europeo per i rifugiati agli Stati Ue, basato sul computo del numero di domande d’asilo presentate negli ultimi tre anni e sul numero di status di rifugiato e permessi di protezione umanitaria attribuiti per il medesimo periodo in ogni Stato membro”. Sempre secondo Censis e Anci, sarebbe poi opportuno “rafforzare la stabilità del Sistema attraverso il passaggio dalla progettazione annuale a una progettazione pluriennale; creare un maggiore coordinamento tra i diversi strumenti operativi che fanno parte del sistema d’asilo” (attivando, in particolare, i servizi di assistenza legale, alfabetizzazione, assistenza psico-sociale e assistenza al rimpatrio volontario e assistito previsti dal dpr 303/04 per i Centri di identificazione); “istituire un organo consultivo a livello centrale che preveda la partecipazione delle istituzioni e delle associazioni che svolgono un ruolo attivo nella programmazione e nell’attuazione degli interventi di settore”.


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