Non profit

RIFUGIATI. L’80% sono accolti da paesi poveri

Così oggi Lauren Jolles, delegato Unhcr in Italia

di Gabriella Meroni

«Il numero di persone in fuga da conflitti, violazioni dei diritti umani e persecuzioni alla fine del 2008 era di ben 42 milioni. Di questi, 25 milioni sono assistiti dall’Unhacr (14 milioni di sfollati interni e 10 milioni di rifugiati). Tra i dati, ce n’è uno particolarmente significativo: si evidenzia che, così come la vasta maggioranza degli sfollati interni, l’80% dei rifugiati, è accolto in Paesi in via di sviluppo e non nel nord del mondo. Sfatiamo, dunque, il mito secondo cui tutti vogliono arrivare in Europa!». Lo ha affermato Lauren Jolles, delegato Unhcr in Italia nel suo intervento a Roma alla cerimonia della Giornata mondile del Rifugiato, ricordando i dati dell’ultimo rapportdo dell’Unhcr presentato nei giorni scorsi. «Il tema di quest’anno ‘Rifugiati, non solo numeri. Real people, real needs’ – ha quindi evidenziato – vuole sottolineare, appunto, come i rifugiati siano persone con le nostre stesse necessità concrete, aspettative e progetti di vita. Ma, per capire in profondità la tematica è però necessario partire dai numeri». Ricordando l’aggravarsi di molte situazioni, dalla Somalia al Pakistan, Jolles ha evidenziato come «di fronte ad un quadro umanitario di tale portata, certamente l’Europa è investita di una responsabilità non solo giuridica ma anche politica e istituzionale. In questi anni – ha aggiunto – l’Unione europea ha compiuto sforzi per armonizzare la normativa in materia di asilo, trovando però un accordo condiviso solo sugli standard minimi di assistenza e protezione. Questo nuovo quadro giuridico di uniformità delle tutele e delle responsabilità di accoglienza spesso risulta fortemente compromesso da un controllo delle frontiere che non tiene conto delle esigenze di protezione».


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