Cultura

Rifugiati: in Italia sono 20mila

I dati sono stati resi noti nel corso di un seminario congiunto Unhcr-Cir

di Gabriella Meroni

In Italia i rifugiati sono oltre 20mila, esclusi quelli che hanno ottenuto lo status prima del 1990 e i minori. In Europa alla fine del 2005 erano oltre 1,7 milioni. Sono alcuni dei dati forniti dall’Unhcr durante il seminario ”Rifugiati in alto mare: quale protezione?”, svoltosi a Palermo e organizzato, oltre che dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, anche dal Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). Nel 2005 a chiedere asilo nella Penisola sono stati in 9.350, mentre nei primi dieci mesi del 2006 le domande hanno raggiunto quota a 7.800. Dopo il boom degli anni ’90 con l’acutizzarsi di conflitti in molte parti del mondo, negli ultimi anni la cifra si e’ complessivamente stabilizzata passando dalle 11mila del 1998 e dalle 33mila del 1999 ad un’oscillazione tra le 9mila e le 16mila dal 2000 ad oggi. Cifre basse rispetto agli altri Paesi dell’Ue: la Germania ospita circa 700mila rifugiati, il Regno Unito 293mila, Paesi Bassi e Francia tra i 100mila e i 150mila. Il che significa nel caso della Germania, ad esempio, piu’ di 8 rifugiati su ogni mille abitanti a fronte dell’1 ogni 2.800 abitanti dell’Italia. Nel periodo compreso tra il 1999 e il 2000 i rifugiati arrivavano in Italia per lo piu’ dall’Albania (21.300 domande d’asilo), dalla Repubblica federale di Jugoslavia (12.197), dall’Iraq (12.132), dalla Romania (6114) e dalla Turchia (4.250). Nel 2005, invece, il maggior numero di richieste e’ arrivato da cittadini dell’Eritrea (1.313), della Serbia Montenegro (839), del Sudan (637), della Costa d’Avorio (586) e della Nigeria (536). I tempi della procedura per la determinazione dello status di rifugiato, dopo la Bossi-Fini si sono ridotti fino ad un massimo di due mesi, prima potevano ”dilatarsi” fino ad un anno e mezzo, durante il quale il richiedente asilo non aveva diritto a lavorare.


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