Volontariato
Rifugiati, il programma di asilo decolla
Pubblicata la graduatoria dei progetti di accoglienza per 2500 rifugiati, co-finanziata dall8 per mille statale
Il Programma Nazionale Asilo entra nella fase operativa: 52 Comuni italiani hanno ottenuto il via libera per il finanziamento di progetti di accoglienza in favore dei rifugiati presenti sul territorio nazionale. L?iniziativa, che nasce da un protocollo d?intesa stipulato tra ministero dell?Interno, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e Associazione nazionale dei comuni italiani, «permetterà d?investire 30 miliardi e di offrire accoglienza e protezione a 2.500 rifugiati» spiega Antonio Ragonesi, responsabile delle politiche sociali di Anci.
Nord, Sud e Centro: c?è tutta l?Italia tra i primi classificati del Programma nazionale asilo. A Tavernerio, nel comasco, come a Ragusa, a Forlì e in decine di altri Comuni italiani le amministrazioni si sono impegnate a garantire vitto, alloggio e assistenza per migliaia di rifugiati. «Sono i nodi di un vero e proprio network di accoglienza», dice Ragonesi. «Nelle zone ?calde? di frontiera, interessate ai principali ingressi di clandestini (come Crotone, Trieste, Ventimiglia), abbiamo individuato 12 centri di prima accoglienza da cui i richiedenti asilo saranno smistati in 63 diversi centri italiani che fanno parte del Programma». Per il sostegno finanziario del progetto è stato chiesto e ottenuto dalla Commissione Europea un co-finanziamento a carico del Fondo Europeo per i Rifugiati (decisione n. 2000/596/CE del 28/9/2000, pari a circa 10 mld), più altri 20 miliardi garantiti dal Fondo straordinario dell?otto per mille (Dpr 76/1998). «È la prima iniziativa di profilo istituzionale che si realizza senza delegare la responsabilità al volontariato», continua Ragonesi. «Nella valutazione dei progetti, comunque, il partenariato con ong e associazioni ha rappresentato un elemento di favore». Ora le amministrazioni vincitrici potranno accedere al finanziamento, che viene erogato al 50% già al momento della stipula della convenzione di accettazione con la prefettura. «Molti comuni interessati hanno attinto a risorse proprie, facendo lievitare lo stanziamento fino a 70 miliardi», sottolinea Ragonesi. Le misure di assistenza messe in atto si attengono a tre modalità: l?accoglienza, l?integrazione, il rimpatrio volontario. «I Comuni interessati verranno messi in rete, in modo da conoscere in tempo reale la capienza di ciascun centro e i posti disponibili, e trovare la sistemazione ideale per ogni singolo rifugiato», dice Ragonesi. «Con il Programma Asilo 2001 possiamo incidere solo sul 10% dei rifugiati presenti in Italia: appena 2.500 su 20mila. Il nostro obiettivo è quello di arrivare almeno al 50%, per questo per il 2002 abbiamo già chiesto alla Presidenza del Consiglio uno stanziamento di 51 miliardi. Abbiamo iniziato a dare voce agli invisibili, a persone che fino ad ora si sono trovate senza casa e senza alcuna tutela: speriamo di poter continuare».
Info: www.anciform.it
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