Volontariato

Rifugiati: ha 50 anni la Convenzione Onu

Per Amnesty un impegno da rinnovare

di Redazione

Tutti gli stati, secondo Amnesty International, dovrebbero rinnovare il proprio impegno alla forma e alla sostanza della Convenzione ONU sui Rifugiati del 1951.
L’organizzazione per la tutela dei diritti umani, in occasione del 50.mo anniversario della convenzione Onu sui Rifugiati, ha chiesto ?a quei paesi che non abbiano aderito a questa pietra miliare della protezione internazionale dei rifugiati di farlo senza indugio né riserve?.
?Solo attraverso un impegno totale al rispetto dei principi a favore dei diritti umani e della protezione dei rifugiati può essere affrontato il globale e crescente problema dei trasferimenti coatti delle persone?, ha dichiarato Amnesty International.
Senza una riduzione delle violazioni dei diritti umani che obbligano le persone all’esilio, il numero dei profughi nei prossimi anni continuerà ad essere ingente. ?Mentre la moltitudine delle persone che richiedono protezione internazionale continua a crescere, i governi – denuncia
Amnesty – sono più preoccupati a tenere i rifugiati lontano dai propri confini?.
I governi mostrano sempre più un’insensibile indifferenza verso l’impatto di politiche volte deliberatamente ad impedire che le persone – realmente in fuga dalla persecuzione – trovino salvezza nei loro paesi. Gli
approcci restrittivi includono l’accesso limitato, la rigida applicazione dei criteri di concessione dell’asilo politico, il fermo dei richiedenti asilo, il rimpatrio forzato dei rifugiati, le multe alle compagnie aeree e di
navigazione per il trasporto di clandestini. ‘?Il nuovo sistema di regole atte a tenere a bada i rifugiati – ha aggiunto Amnesty ? comporta fuga dalla tortura e dalle minacce di morte o che siano rimpatriate in paesi dove corrono il rischio di essere imprigionate o consegnate al boia?.
?Uno dei principi chiave enunciati nella Convenzione ONU del 1951 e nel diritto internazionale generale è quello del non-refoulement – secondo il quale nessuno dovrebbe essere rispedito con la forza in un paese dove la vita o la libertà potrebbero essere a rischio. Tuttavia, mezzo secolo
dopo la stipula della Convenzione, l’evidenza mostra come questo principio sia semplicemente ignorato e che le persone, di fatto, siano rispedite in paesi dove la loro vita o libertà è a rischio? ha dichiarto l’organismo per la difesa dei diritti umani.
Amnesty International chiede inoltre ai governi del mondo di sostenere gli sforzi dell’ACNUR e delle altre organizzazioni internazionali impegnate a proteggere ed assistere i rifugiati.

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