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RIFUGIATI. Giro di vite del governo

Residenza obbligatori e possibilità di respingere la domanda per "manifesta infondatezza": queste le novità introdotte con il decreto in vigore da oggi

di Redazione

Entrano in vigore oggi le modifiche al decreto 25 del gennaio 2008 che disciplina il riconoscimento dello status di rifugiato nel nostro paese. In arrivo un giro di vite, fortemente criticato dalle associazioni che si occupano di asilo politico.

La novità principale introdotta dal decreto approvato il 3 ottobre scorso è che i richiedenti asilo non potranno più muoversi liberamente sul territorio italiano, ma il prefetto competente potrà stabilire un luogo di residenza o un’area geografica dove dovranno rimanere fino alla decisione delle Commissione territoriale. Potrà inoltre essere trattenuto nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) chi presenta domanda dopo un’ espulsione o un respingimento alla frontiera (cosa che avviene piuttosto frequentemente).

Le commissioni territoriali potranno respingere una domanda per “manifesta infondatezza” quando è palese che non ci sono i presupposti, oppure quando risulta che la domanda è stata presentata per ritardare o impedire un provvedimento di espulsione o respingimento. In questo caso, nemmeno un ricorso potrà bloccare l’allontanamento dall’Italia

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