Welfare
Rifugiati: appello Cir per ricongiungimenti familiari
Il governo, con un decreto in discussione al Senato, sembra intenzionato a discriminare chi ha lo status di rifugiato e chi ha la sola "proteziione umanitaria". Ecco la nota del Consiglio rifugiati
Il Consiglio Italiano per i Rifugiati ha inviato al Governo e al Senato alcune note per garantire il diritto dei rifugiati umanitari di ricongiungersi con i propri familiari.
I rifugiati umanitari sono cittadini stranieri ai quali, nell’esame della loro richiesta d’asilo, non viene riconosciuto lo status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra ma, poiché comunque bisognosi di protezione internazionale, viene loro rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Questa tipologia di rifugiati in Italia sta divenendo sempre più rilevante, basti considerare che nel 2005 su un totale di 14.651 domande esaminate solo a 912 persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato, mentre a 4.354 la protezione umanitaria.
Il CIR è, infatti, seriamente preoccupato dal fatto che il Governo intende escludere categoricamente i rifugiati umanitari da tale diritto, attraverso il decreto che recepisce la Direttiva comunitaria sul ricongiungimento familiare. Riconoscendo che il decreto apporta notevoli miglioramenti alla normativa attuale sul diritto di ricongiungimento familiare, il CIR ritiene però imprescindibile l’inserimento di un emendamento dove sia garantito il diritto all’unità familiare non solo ai rifugiati ai sensi della Convenzione di Ginevra, ma anche a coloro cui viene riconosciuto lo status umanitario.
Secondo l?esperienza concreta del CIR infatti, un gran numero di rifugiati umanitari necessita di lunghi periodi di protezione a causa di gravi conflitti irrisolti e massicce violazioni dei diritti umani nei propri paesi di origine (Eritrea, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, solo per citarne alcuni).
Negare il diritto al ricongiungimento con i propri familiari rende la loro situazione estremamente difficile, impedisce un percorso di integrazione e rappresenta, in fondo, una nuova violazione di un diritto umano elementare: quello dell?unità familiare.
In questo momento, dopo il parere positivo già dato dalla Camera, il Senato è chiamato a esprimere il proprio parere sullo schema del decreto. A nome di molte migliaia di cittadini stranieri con status umanitario, il CIR sollecita il Senato a vincolare il suo parere positivo all’introduzione di questa necessaria integrazione e il Governo ad accettare questa modifica.
www.cir-onlus.org
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