Cultura

Rifugiati: a Roma la prima casa per chi fugge dalla guerra

Presentata oggi al Viminale dal sindaco della capitale, Veltroni e dal ministro dell'Interno, Amato. Aprirà i battenti a ottobre

di Redazione

Sono persone straniere con la vita appesa ad un filo, troppo spesso con l’anima ed il corpo piagato dalle torture. Sono anche mamme con i loro bambini, sono ragazzini minori con un’infanzia rubata. Per poterli accogliere in un modo nuovo, soprattutto per poterne accompagnare il percorso di integrazione sociale e lavorativa in Italia, il ministro dell’Interno Giuliano Amato ed il sindaco di Roma Walter Veltroni hanno sottoscritto, oggi al Viminale, l’accordo per l’apertura a Roma del primo Centro Polifunzionale per gli immigrati richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria.
La struttura, che aprira’ i battenti i primi di ottobre prossimo nella capitale, potra’ accogliere ed erogare servizi ad almeno 400 stranieri e sorgera’ in un ex convento sulla via Boccea, nel quartiere Casalotti, in un’area circondata dal verde di un grande parco.
E’ la prima struttura in Italia di questo genere e nasce con l’obiettivo di accogliere e supportare nella vita sociale e lavorativa i richiedenti asilo, i titolari di permesso per ragioni umanitarie ed i rifugiati. Il progetto, nato dalla volonta’ del Ministero dell’Interno e del Comune di Roma, e’ stato presentato questa mattina dal ministro Amato, dal sindaco Veltroni e dal Sottosegretario all’Interno con delega all’Immigrazione, Marcella Lucidi, alla presenza del prefetto Achille Serra, ora Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione.
Solo nel 2006 sono stati 5.347 gli stranieri che hanno ottenuto asilo nel nostro Paese. Sempre lo scorso anno, le richieste di accoglienza pervenute alle istituzioni del nostro Paese sono state 10.348, di cui 878 sono stati riconosciuti rifugiati in base alla Convenzione di Ginevra e 4.338 gli aventi diritto alla protezione umanitaria. Si tratta, per questi ultimi, di persone che, pur non rientrando nelle regole che sanciscono la Convenzione di Ginevra, vedono riconosciuto il diritto di accoglienza perche’ in grave pericolo di vita nel Paese di origine.
Nella sola citta’ di Roma sono gia’ attivi 16 centri per l’accoglienza di queste categorie di stranieri immigrati e accolgono circa 2.000 persone. Alla sola commissione di Roma, sempre nel 2006, sono arrivate 1009 domande di asilo e protezione. La maggioranza dei rifugiati e protetti umanitari arrivano da Afghanistan, Somalia, Eritrea, Sudan ed Etiopia.
“Le persone che verranno accolte in questo centro sono persone, uomini, donne con i loro bambini, ragazzi minori, che vengono nel nostro paese segnati dal rischio della propria vita, spesso segnati dalle torture. Una comunita’ civile non puo’ non favorirne l’integrazione. Il ruolo dei rifugiati e dei richiedenti asilo e’ un aspetto dell’immigrazione che noi vogliamo approfondire” ha detto il sindaco Veltroni, candidato alla leadership del Partito democratico, sottolineando che si si tratta “di un progetto nuovo che si vuole porre come network, come baricentro del sistema di rete nazionale per i rifugiati e di quanti si occupano di loro”.
Nel ringraziare Serra, che da prefetto di Roma aveva contribuito alla preparazione del centro, il ministro Amato ha rimarcato come questo nuovo progetto di accoglienza dei rifugiati, sia “una questione di civilta’”. “Si tratta di persone che dobbiamo assimilare ai padri delle nostre generazioni, gli antifascisti, gli ebrei in fuga dal regime nazista” ha detto il capo del Viminale, sottolineando la diversita’ tra la lotta all’immigrazione clandestina e alla criminalita’ legata al fenomeno”.

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