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Rifugiati: 36 mila bambini siriani nati in Libano sono senza cittadinanza

Sono 36 mila i bambini siriani nati in Libano che non sono stati registrati dai propri genitori, una mancanza che rappresenta per l’UNHCR una vera e propria emergenza. I bambini senza documenti rischiano di vedersi negati i diritti umani fondamentali e sono facili vittime di abusi

di Ottavia Spaggiari

Sono 36 mila i bambini siriani nati in Libano, documenti e, al momento, cittadinanza, perché i genitori non hanno registrato la nascita. Lo ha dichiarato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

“La registrazione dei neonati è importantissima per garantirne la sicurezza. I bambini che non hanno un certificato di nascita, rischiano di vedersi negati i diritti umani fondamentali, come l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria.” Spiega Dana Seilman, portavoce dell’UNHCR nel Paese Seilman. “La mancanza della registrazione favorisce inoltre l’assenza di un monitoraggio dei minori, rendendoli facili vittime di abusi, come il lavoro minorile, l’adozione illegale e lo sfruttamento sessuale. Sul lungo periodo poi, chi è senza documenti, avrà difficoltà ad essere riconosciuto come cittadino, dal proprio stato quando la guerra sarà finita.”

In Libano non vi sono campi rifugiati ufficiali, esistono solo accampamenti informali, in cui si sono insediate 200 mila persone, una minima parte degli oltre 1.2 milioni di rifugiati siriani arrivati nel Paese dall’inizio del conflitto.


“La maggior parte dei bambini è nata in ospedale, ma più del 70% dei neonati non vengono registrati per diverse ragioni,” spiega Seilman. “Molti genitori non hanno il certificato di matrimonio e i documenti d’identità necessari per la registrazione”, molti di questi infatti sono andati perduti durante la fuga oppure sono scaduti e, a questo punto, difficilissimi da rinnovare. Inoltre diversi genitori non hanno una residenza legale in Libano, un fattore che scoraggia la registrazione dei propri figli. “Per rinnovare il permesso di soggiorno nel paese, i rifugiati devono pagare 200 dollari per ogni membro della famiglia sopra i 15 anni, una cifra proibitiva per i rifugiati,” afferma Sleiman, “Inoltre altri requisiti richiesti da gennaio 2015, come l’impegno a non lavorare e la prova di autosufficienza economica rendono la richiesta di un permesso di soggiorno estremamente difficile.”

Dal Ministero degli affari Sociali libanese, invece fanno sapere che la registrazione dei neonati siriani è una questione prioritaria. In un’intervista ad Al Jazeera, lunedì, il portavoce Hadi Haddad, ha dichiarato che: “Il Ministero sta continuando a lavorare per facilitare le procedure per ottenere il certificato di nascita per i rifugiati. Abbiamo lanciato una serie di incontri su questo tema, per capire quali sono gli ostacoli principali e riuscire ad affrontarli.”

Dana Seilman, precisa che è possibile registrare i propri figli fino al primo anno di età, “Non avere un certificato di nascita non significa che questi bambini siano apolidi, i genitori sono ancora in tempo per registrarli.” Dopo il primo anno di età le procedure si complicano ma registrare i bambini rimane comunque possibile e doveroso.

Dall’inizio del conflitto in Libano sono nati 51 mila bambini siriani. Secondo l’UNHCR i minori costituiscono più della metà degli 1.2 milioni di rifugiati siriani nel Paese.

Foto: JOSEPH EID/AFP/Getty Images

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