Politica
Rifugiati, 3,5 milioni di bambini non vanno a scuola
Per continuare a garantire l’accesso all’istruzione dei minori, metterli al riparo dalla violenza e aiutarli a costruire un futuro migliore, l’Unhcr lancia la seconda edizione della campagna “Mettiamocelo in testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato” che sostiene il progetto “Educate a Child” attivo dal 2012 che ha permesso di istruire un milione di piccoli
di Redazione
Sono oltre 3,5 milioni i bambini rifugiati in tutto il mondo che non hanno avuto la possibilità di andare a scuola. Eppure, la scuola non è meno importante di una tenda dove dormire, del cibo o delle cure mediche.
Come emerge dal rapporto dell’Agenzia Onu per i Rifugiati Left Behind, dei 3,5 milioni di bambini che non hanno accesso all’istruzione, 1,5 milioni non hanno frequentato la scuola primaria, mentre i restanti 2 milioni la scuola secondaria. E se nel mondo oltre il 90% dei bambini frequenta la scuola primaria, per i bambini rifugiati la percentuale si abbassa a quota 61%, mentre nei Paesi a basso reddito si riduce ulteriormente fino ad arrivare al 50%. Un divario che diventa ancora più ampio quando i bambini crescono. Infatti, se in tutto il mondo l’istruzione superiore si attesta al 36%, per i ragazzi rifugiati la percentuale rimane drammaticamente ferma all'uno per cento.
«Ogni bambino rifugiato ha diritto a un’istruzione di qualità», commenta Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa. «L’Unhcr si impegna a difendere e promuovere questo diritto fondamentale in tutte le sedi possibili: presso i governi e la comunità internazionale ma anche con le imprese e le fondazioni e con i cittadini. Un bambino rifugiato ha già dovuto subire il trauma della violenza e della fuga forzata per sopravvivere, spesso ha perso anche i suoi genitori. Non possiamo e non dobbiamo permettere che debba rinunciare anche all’istruzione, perché la scuola è la principale, e in molti casi l’unica, risorsa che ciascun bambino ha per costruire per sé e per la sua comunità di appartenenza un futuro dignitoso e di pace. Per queste ragioni – conclude Sami – chiediamo a tutti di sostenere la campagna: un sms o una chiamata da fisso al 45516 puo’ avere un impatto determinante nella vita di un bambino rifugiato». Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza decisiva dell’istruzione per il futuro di milioni di bambini rifugiati e di garantire loro accesso ad un’istruzione di qualità, dal 14 al 28 gennaio l’Unhcr lancia la seconda edizione della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Mettiamocelo in Testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato” che si potrà sostenere con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45516 (il valore della donazione è di 2 euro per gli sms cellulari Wind Tre, Tim, Vodafone, Coop Voce e Tiscali; 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT e Convergenze, di 10 euro per Vodafone, di 5 e 10 euro per ciascuna chiamata da rete fissa Tim, Wind Tre, Fastweb e Tiscali).
I fondi raccolti con la campagna andranno a sostenere il progetto dell’Unhcr “Educate a Child”. Avviato nel 2012 in 12 Paesi – Siria, Iran, Ciad, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenia, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – questo progetto ha garantito, nei primi 5 anni, accesso all’istruzione a 1 milione di bambini rifugiati. Inoltre, dall’inizio del programma sono state costruite e ristrutturate 210 scuole in 12 paesi e sono state realizzate e ristrutturate 3.133 classi che hanno permesso a tanti bambini di andare a scuola senza dover affrontare il problema ricorrente del sovraffollamento.
In cinque anni, è stato garantito sostegno economico diretto a 76mila bambini provenienti da famiglie vulnerabili. Solo nel corso del 2017, grazie al progetto Educate a Child, l’Unhcr ha reclutato 6.158 insegnanti e ne ha formati oltre 19 mila dall’inizio del programma. A tutti i bambini, dal 2012 l’UNHCR ha distribuito circa 2,4 milioni tra libri di testo e altri materiali didattici.
Parte dei fondi raccolti, inoltre, saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione nelle scuole italiane sui temi dell’asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati.
Anche quest’anno, per promuovere la campagna, sarà organizzato un evento che mira ad accendere i riflettori sull’impatto decisivo dell’istruzione nella vita di un bambino rifugiato. Protagonista dell’evento, l’attore Lino Guanciale, testimonial dell’Unhcr. Inoltre, grazie al sostegno di Lega Serie A, anche il mondo del calcio scenderà in campo per sostenere la campagna “Mettiamocelo in Testa” cui dedicherà la XXI giornata di campionato del 21 e 22 gennaio.
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