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Riforme. Ulivo: “Con Costituente rinunciamo a referendum”

Il centrosinistra cerca di dividere la Cdl proponendo un'assemblea costutente che può allettare Ane Udc ma non la Lega

di Ettore Colombo

L’architettura istituzionale dello Stato va rivista insieme, le riforme non si fanno a maggioranza. Con questi argomenti il centrosinistra propone alla Casa delle liberta’ un percorso costituente e, pur con sfumature diverse all’interno della coalizione, si dice disponibile a imboccare quella strada insieme. Ma alla precisa condizione di rinviare alla prossima legislatura tutte le questioni piu’ importanti, limitandosi ora a completare solo il federalismo. All’interno di un’opposizione che gradisce molto le osservazioni di Carlo Azeglio Ciampi sulla necessita’ di ”ampie convergenze” tra i poli e il richiamo all’esigenza di ”coerenza e funzionalita’ del quadro costituzionale”, i sostenitori piu’ convinti del tentativo di confronto sembrano essere i Democratici di sinistra. ”State scegliendo una scorciatoia che poteva essere evitata in modo coerente e responsabile – dice in Aula il segretario Piero Fassino – se aveste accolto la nostra disponibilita’ per un percorso costituente che evitasse lacerazioni e strappi e attraverso una discussione in sede redigente consentisse di costruire una architettura costituzionale condivisa e responsabile. Questa disponibilita’ ve la riproponiamo”. Un intervento, quello del leader della Quercia, che si inserisce nel solco gia’ indicato da Luciano Violante, che propone l’assemblea redigente. Un’assemblea eletta cioe’ con il sistema proporzionale, che ”prepara un progetto di legge ma non l’approva – spiega il capogruppo Ds alla Camera – lo presenta al Parlamento che puo’ soltanto o approvarla o respingerla senza apportare ulteriori modifiche”. Se la Cdl accettasse il percorso si potrebbe evitare il referendum su un pacchetto di riforme, quello attualmente in discussione, che potrebbe spaccare l’elettorato. Una proposta simile e’ arrivata da due autorevoli esponenti della Margherita Gerardo Bianco e Antonio Maccanico, quest’ultimo considerato da sempre vicino agli ambienti del Quirinale. I due suggeriscono l’approvazione di una norma costituzionale che preveda l’elezione di una vera e propria assemblea costituente nella prossima legislatura, con il compito di portare a termine una revisione organica della seconda parte della Costituzione. Anche in questo caso, se la maggioranza dovesse dire si’, il centrosinistra si impegnerebbe a evitare il referendum sul testo in discussione ora alla Camera. I due percorsi (Ds e Bianco-Maccanico) garantirebbero l’approvazione delle correzioni all’articolo 117 (il federalismo votato dal centrosinistra nella passata legislatura). Accontentando cosi’ in parte la Cdl, e in particolare la Lega. In sostanza le due proposte fanno leva sullo spauracchio di un referendum sull’attuale testo della maggioranza, referendum che sarebbe inevitabile nel caso in cui le riforme fossero approvate con i voti del solo centrodestra. La Cd teme infatti che una consultazione popolare sulle riforme prima delle elezioni del 2006 possa portare ad una doppia sconfitta, con un effetto negativo di trascinamento del referendum sulle politiche. Sia i socialisti di Boselli che l’Udeur sarebbero favorevoli a un’assemblea costituente, mentre un no netto arriva dal Correntone Ds e dai Comunisti italiani di Diliberto e Cossutta. Posizioni abbastanza differenziate nella Margherita, dove le perplessita’ non mancano. Anche se, fa notare un esponente Dl, ”alla fine potrebbe essere la soluzione giusta per evitare una riforma brutta e dannosa”. Sull’analisi della situazione poi nel centrosinistra sono tutti d’accordo: la Cdl e’ in difficolta’ perche’ si e’ resa conto che il testo arrivato in Aula presenta gravi lacune soprattutto sulla questione dell’iter legislativo e del Senato federale; le affermazioni di giornata di Ciampi, ma anche del presidente della Camera Casini, consigliano prudenza; il centrodestra teme il referendum su una riforma approvata a colpi di maggioranza a pochi mesi dalle elezioni politiche. Fatte tutte queste considerazioni, il centrosinistra offre il percorso costituente, garantendo alla maggioranza di portare a termine la riforma del Titolo V della Costituzione, la parte del testo che riguarda cioe’ il federalismo. Al momento pero’ non sarebbero in corso trattative tra i due poli e l’opposizione aspetta qualche segnale, sia pure senza crederci molto: ”Noi pensiamo che il nostro percorso sia condiviso anche da una parte della Cdl – racconta un esponente dei Ds, riferendosi anche alla mezza apertura fatta ieri da Follini sulla costituente – ma siamo consapevoli che ora come ora non c’e’ una sola personalita’ o forza politica in grado di assumersi la responsabilita’ di far cambiare rotta al centrodestra e di far saltare tutto”. L’unico che ne avrebbe la forza, fanno notare nel centrosinistra, e’ soltanto Silvio Berlusconi.


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