Economia

Riforma Terzo settore, quale impatto sui territori?

Domani presso il Teatro comunale di Vicenza, la sezione locale del Villaggio Sos dei bambini propone un momento di approfondimento pubblico sotto il titolo "Le cooperative protagoniste del cambiamento". Ma la Riforma inciderà davvero sulle politiche e la governance delle amministrazioni locali? Intorno a questo nodo si confronteranno politici nazionali e locali, operatori e dirigenti del non profit

di Redazione

Quale sarà la ricaduta della riforma del Terzo settore sui territori? È intorno a questo snodo cruciale che la sezione di Vicenza di Sos Villaggi dei bambini ha organizzato per domani (dalle ore 9 al Teatro comunale qui la pagina Facebook ) un momento di approfondimento pubblico sotto il titolo “Le cooperative protagoniste del cambiamento”. L’evento sarà anche l’occasione per festeggiare 40esimo anniversario della cooperativa sociale del Villaggio Sos di Vicenza nata per l’appunto nel 1977.

Dopo i saluti iniziali prenderà la parola il deputato democratico Edoardo Patriarca, dal 1999 al 2006 portavoce del Forum del Terzo settore e attuale presidente del l Centro Nazionale per il Volontariato e dell’dell'Istituto Italiano della Donazione. Toccherà alla sua relazione illustrare gli scenari che si aprono con la riformo. Che, ricordiamo, si trova in un momento fondamentale.

Dopo quello sul servizio civile stiamo lavorando a quelli su reti associative e impresa sociali. Codice civile e 5 per mille arriveranno dopo

Dopo, infatti, il via libera alla legge delega (l. 106/2016) lo scorso 6 giugno, ad oggi è stato approvato in via definitiva solo il decreto delegato sul servizio civile. Questo il timing indicato dal sottosegretario al Welfare Luigi Bobba: «Altri decreti attuativi sono in fase di completamento: quello riguardante le misure di sostegno al Terzo settore, le reti associative e i Centri di Servizi per il volontariato e il testo relativo all’impresa sociale. Molto complesso è invece il lavoro che stiamo inoltre svolgendo per la stesura del Codice del Terzo settore che dovrà trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza di superare l’odierna frammentazione, senza per questo coartare le specificità dell’autonoma iniziativa dei cittadini che liberamente si associano. In esso dovranno trovare posto anche le norme tributarie oggi non sempre coerenti con la meritorietà sociale delle molteplici attività realizzate dagli enti di Terzo Settore». Da ultimo ci sarà poi da approvare la normativa sul nuovo 5 per mille (a cui il numero di Vita magazine di aprile dedicherà la copertina). Tutto il processo, dovrà essere chiuso entro giugno.

Alla relazione di Patriarca seguirà un’interessante tavola rotonda a cui parteciperanno l’assessore ai servizi sociali della regione Veneto Manuela Lanzarin, il presidente di Confcooperative/Federsolidarietà Veneto Roberto Baldo e Alberto Leoni, già direttore sociale dell’Ulss 4 (oggi Ulss 7 Pedemontana). Sarà questa un’opportunità importante per approfondire gli scenari regionali di applicazione della riforma del Terzo settore (tema fino ad ora rimasto sostanzialmente sotto traccia) e le nuove prospettive che si stanno aprendo per il welfare Regione Veneto, considerando anche la riforma sanitaria e delle Ipab. L’impresa sociale può, e nel caso in quale misura e con quali tempi, costituire un veicolo di fornitura di servizio per cooperative sociali e amministrazioni e il crocevia per realizzare una reale co-progettazione degli interventi a livello locale? È questo l’interrogativo cardine che animerà la dibattito di domani.

Nella foto di apertura: quattro operatori del Villaggio Sos di Vicenza

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