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Riforma Terzo settore, il Senato tira il freno

A rilento i lavori in Commissione Affari Costituzionali. Perfino il Partito democratico con la senatrice Doris Lo Moro chiede di riaprire il valzer delle audizioni. Che dice il Governo?

di Redazione

Nessuna convocazione per la settimana in corso e una discussione col freno a mano tirato in quella precedente. Ma in generale dall’approdo in Senato in Commissione Affari costituzionali la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale dello scorso 20 aprile in poco più di un mesie di lavoro ha fatto davvero pochi passi avanti. Complice prima il confitto di attribuzione fra la prima Commissione e la Commissione Lavoro sollevata dal senatore Maurizio Sacconi per conto di Forza Italia e poi una serie di sedute flash o rinvii che di fatto hanno lasciato al palo la discussione. Di fatto dopo la relazione del relatore Stefano Lepri del 12 maggio l’unico punto affrontato è quello dell’opportunità (o meno) di aprire di nuovo il turnover delle audizioni (già numerosissime nei sei mesi di lavori alla Camera dei deputati).

In particolare la Lega Nord ha chiesto di audire rappresentanti della Consulta nazionale dei comitati di gestione dei fondi speciali per il volontariato (Consulta Co.Ge.).

Il Gruppo Misto ha proposto invece l'audizione di Forum del terzo settore, di ARCI, della Federazione delle cooperative sociali, di CGIL, CISL e UIL, di Fair trade, di CONVOL, delle ACLI, del Settore della cooperazione sociale della Lega delle cooperative, della UISP, del MOVI, di Banca Etica, nonché del professor Gianpaolo Barbetta, dell'Università Cattolica di Milano e del rofessor Andrea Bassi, dell'Università di Bologna. Tanti bei doppioni di quanto già audito alla Camera!

Dal canto suo il senatore Mario Mauro (GAL (GS, LA-nS, MpA, NPSI, PpI, IdV, VGF))  ha confermato che anche il suo Gruppo presenterà quanto prima una richiesta di audizione, così come la senatrice Doris Lo Moro (Pd) ha precisato che , sebbene la Camera dei deputati abbia già svolto un consistente numero di audizioni in materia, «appare necessario approfondire gli effetti delle modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento. Pertanto, anche il Gruppo Pd formulerà alcune richieste di audizione». Con buona pace del sottosegretario Luigi Bobba (anche lui del Pd, vale la pena ricordarlo) che si era augurato un iter veloce «visto il lavoro molto approfondito svolto alla Camera». 

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